giovedì 30 giugno 2011
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Un ricercatore di Kaspersky analizza l'ultima variante del rootkit più "scafato" attualmente in circolazione, mettendo in evidenza i punti forti di quella che definisce una botnet indistruttibile
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Roma - Il
fenomeno botnet assume connotati e caratteristiche sempre più sofisticati, e attualmente all'apice di questa "sofisticazione" c'è la nuova variante del malware
TDSS. Lo sostiene l'esperto di sicurezza Sergey Golovanov, che per Kaspersky
analizza la minaccia informatica evidenziandone il livello tecnologico raggiunto e la corrispondente pericolosità senza precedenti.
L'analisi di Golovanov descrive una botnet enorme - 4,5 milioni di PC infetti e "zombificati" - tenuta sotto il più stretto controllo da "TDL-4", la quarta versione di un malware (TDSS appunto) in evoluzione continua e in circolazione sin dal lontano 2008.
TDL-4 contiene una sorta di funzionalità "antivirus" per
tenere a bada il codice malevolo di eventuali botnet concorrenti, dice Golovanov, un approccio che aiuta il malware a inibire l'infezione del bot da parte di altri agenti patogeni e che aumenta in maniera sensibile la resistenza del network malevolo.TDL-4 contiene un
bootkit, un componente rootkit a 64-bit, cifra le comunicazioni con i server di
comando&controllo remoti, usa persino la rete P2P
Kademlia per trasmettere e recepire i comandi nel caso in cui i suddetti server venissero buttati tutti giù, impiega una serie di misure che
la rendono praticamente "indistruttibile".
La botnet più pericolosa oggi in circolazione è anche una proficua operazione commerciale, scrive l'esperto Kaspersky: gli affiliati del "programma TDL" possono guadagnare 200 dollari per ogni 1.000 installazioni del malware andate a segno.
Alfonso Maruccia
Fonte:
Punto Informatico