Genere: avventura punta e clicca
Sviluppatore: Animation Arts
Data di uscita: disponibile
Piattaforme: PC only
La storia, che comincia nel 1936, vede come protagonista Fenton Paddock, un ex soldato britannico congedato con disonore che vive di espedienti e piccole attività più o meno legali per le strade di Honk Kong. Il nostro, dopo esser sfuggito in modo fortunoso dalle grinfie della triade cinese a cui evidentemente ha fatto qualche sgarbo viene convocato dal governatore inglese per risolvere una intricata questione. Il figlio di questi, Richard, ha fatto perdere le sue tracce durante un’operazione militare in una lontana zona del Tibet e sarà compito proprio di Fenton, e quindi del giocatore, andare a cercarlo.
Il nostro eroe accetterà la missione in memoria della vecchia amicizia che lo lega a Richard fin da quando i due combattevano insieme nell’esercito; aiutato dalla bella Kim, tra le altre cose sua vecchia fiamma, comincerà quindi un viaggio tra monasteri tibetani, montagne innevate e bazar marocchini che lo porterà fino al misterioso luogo mitologico di Shambala, dove si cela tutto il segreto che fa da sfondo all’avventura: un segreto che, come si addice in questi casi, potrebbe addirittura cambiare i destini del mondo.
A far da contraltare all’eroe inglese saranno i cattivissimi nazisti che, alla ricerca di nuovi modi per assoggettare il mondo intero alla loro mercé, avranno come obiettivo raggiungere Shambala ed i suoi segreti.
Impossibile non accostare quindi la storia proposta dal gioco, scritta da Claudia Kern (autrice, tra l’altro, di romanzi dedicati a Perry Rhodan), a grandi classici del cinema d’avventura come i vari Indiana Jones oppure lo stesso
Lost Horizon, film omonimo del 1937 di Frank Capra.
Risalta subito l’intenzione da parte di Deep Silver infatti di riportare sugli schermi dei Pc degli appassionati un’avventura di stampo estremamente classico, piena di scenari esotici. Il registro con cui tutta la storia viene raccontata quindi richiama molto le avventure grafiche dei bei tempi, con battute sarcastiche ed in generale molto godibili. Ogni personaggio è assimilabile alle figure classiche delle storie d’avventura: abbiamo cosi un eroe generoso, ma incredibilmente capace di cacciarsi in ogni sorta di guai, una bella ragazza giovane e sveglia che lo aiuterà in diverse situazioni, dei nemici insensibili e cattivi ed un buon numero di personaggi secondari tutti caratterizzati in modo ottimo.
Sembra corretto affermare quindi che la vera forza di Lost Horizon, almeno sotto il profilo narrativo, risiede proprio nel raccontare una storia magari non originalissima, ma estremamente piacevole da scoprire, dove le parti tra buoni e cattivi sono nettamente delineate e le varie situazioni proposte sempre stimolanti.