Anche io mi trovo completamente d'accordo con Stefano Gianmarco. Detto questo, vi dico la mia, ed è l'opinoine che a contatto con i frati (minori, per l'esattezza) ci sta da quando fa la terza elementare...diciamo che ho al poca umiltà di dire che li conosco abbastanza bene.
Vedo frati che a momenti nemmeno sanno che cosa sia un telefono, e frati che usano la posta elettronica tranquillamente. Non vedo nulla di male nel fatto che un uomo di Chiesa possegga dei beni "tecnologici", se gli servono non vedo perchè non li debba avere. Al parroco della parrocchia dove vado, nel momento in cui ha dovuto cambiare convento, abbiamo regalato un portatile che, diciamocelo, gli serve eccome. E così un telefonino.
Perchè scandalizzarsi? Sinceramente, penso che a grandi linee possa servire più a un frate che magari deve essere reperito anche quando è fuori convento che a una buona parte di noi.
Qui non è questione di povertà, ma è questione di come poter meglio servire le persone che hanno bisogno di loro.
E non dimentichiamo che spesso cellulari, orologi, e anche le macchine, sono doni di fedeli che a volte vogliono anche rimanere anonimi...
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