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Mancini rompe il patto: il Milan si fionda sui giovani
11.07.2010 19:30 di Matteo Calcagni articolo letto 18343 volte


Il 23 giugno, ultimo giorno utile per il riscatto di Mancini, il Milan evitò l'oneroso esborso per il laterale brasiliano, voluto fortemente da Leonardo e, dopo qualche mese delundente, divenuto un calciatore non certo imprescindibile per la futura rosa di Massimiliano Allegri. Nonostante il "non-riscatto", la dirigenza rossonera avrebbe dovuto riprendersi in prestito il ventinovenne ex Roma, con un prestito secco e con un ingaggio diviso con l'Inter. A rovinare i piani delle due società, tuttavia, ci ha pensato lo stesso Amantino Mancini, non troppo entusiasta della struttura dell'operazione e, con l'arrivo di Benitez, volenteroso di giocarsi le sue carte in nerazzurro. Proprio la formula del prestico secco, secondo le varie indiscrezioni, avrebbe fatto propendere l'esterno verdeoro verso un ritorno all'Inter, temendo di finire ai margini del Milan di Allegri, anche per via del modulo adottato dal tecnico toscano. La proprietà nerazzurra, salvo colpi di scena, dovrà accollarsi nuovamente l'oneroso stipendio del calciatore brasiliano (fissato oltre i 3 milioni di euro): come risarcimento, visto l'accordo stipulato a gennaio, il Milan dovrebbe rimborsare l'Inter acquistando tre giovani interisti, per una cifra vicina ai 7 milioni di euro. Cristian Daminuta (20), Attila Filkor (21) e Marco Fossati (17): sono questi i tre ragazzi che dovrebbero passare in rossonero. Dei tre, tuttavia, il solo Fossati potrà unirsi alla Primavera di Giovanni Stroppa: gli altri due, per raggiunti limiti di età, dovranno essere aggregati in prima squadra ed, eventualmente, girati in prestito ad altre società. Un'operazione che, nel caso si concretizzasse, potrebbe rappresentare un'ottima opportunità per il Milan che, oltre ad evitare esborsi monetari per un calciatore non indispensabile come Mancini, avrebbe la chance di contare su forze fresche e prospetti interessanti.