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Originariamente inviato da superanima
Non si può nemmeno ridurre tutto a questo, torno a dire, se la gente non ha un reddito non può consumare, e a quel punto pure la fabbrica chiude. Anche se è andata in Cina a produrre.
La grande e grave distorsione piuttosto è il COME è stato portato avanti il processo di globalizzazione, le clausole che sono state imposte alle nostre imprese e le concessioni fatte ai paesi in via di sviluppo.
Sarebbe bastato rallentare questo processo sostenendo un banale principio di reciprocità: ad esempio nei diritti dei lavoratori, o del rispetto dell'ambiente.
Purtroppo una mandria di burocrati invasati (come quelli alla guida del WTO) negli scorsi decenni han fatto di tutto per mettere nei guai l'Occidente. E oggi sono ancora in giro a pontificare.
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Ah, sono perfettamente d'accordo.
Alla Fiat stessa un'Italia impoverita non conviene. Ma questo rientra, appunto, nella bilancia di ciò che conviene o non conviene fare.
Ma la Fiat è una grossa azienda che muove capitali con un discreto impatto sociale (700 milioni per Pomigliano, per l'appunto), mentre il mio discorso è in generale valido per qualsiasi azienda, piccola o grande.