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ESCLUSIVA MN - Pedullà sul mercato: “Priorità alle cessioni. Allegri l’uomo giusto”
24.05.2010 14:00 di Antonio Vitiello articolo letto 5040 volte
Con la conclusione della stagione calcistica tutti i club si rituffano nel calciomercato. Il Milan deve ancora sciogliere il nodo legato al tecnico e stabilire le strategie per la prossima stagione. MilanNews.it ha ascoltato il parere di Alfredo Pedullà, giornalista che ha lavorato per 18 anni presso la redazione del Corriere dello Sport, fino al 2007. Opinionista di Sportitalia ed editorialista di Tmw.

Allegri dovrebbe firmare a breve col Milan, per lei è il tecnico giusto?
“Nel ventaglio di allenatori che erano stati accostati al Milan credo di si. E’ un tecnico che adotta un gioco offensivo come piace a Berlusconi. Un allenatore che è cresciuto molto a Cagliari, che ha personalità. In prospettiva Allegri si può confermare come uno dei migliori allenatori italiani. Il problema è che qualsiasi allenatore al mondo, dall’emergente al più esperto deve essere tutelato da una campagna acquisti che sia all’altezza. Mi auguro che lui abbia avuto delle garanzie dalla società”.

Berlusconi ha spiegato di poter intervenire sul mercato in caso di necessità, ma un solo acquisto importante potrebbe non bastare
“La necessità il Milan ce l’ha dal 2007, da quando doveva dare un’alternativa a Pirlo ed Ambrosini e non l’ha mai fatto. Il Milan è con tre anni di ritardo. Quella Champions è stata una maledizione per il Milan. Paradossalmente sarebbe stata meglio non vincerla per cercare di anticiparsi di tre anni. Galliani e Berlusconi si sono cullati su quella vittoria. Il Milan potrebbe fare mercato pure senza spendere cifre spropositate, ma con la forza delle idee prendere giocatori competitivi. Il Milan ha bisogno di 2-3 campioni negli undici titolari e 5-6 giocatori nella rosa dei 18, che dovrebbero essere intercambiabili. Quello che si può rimproverare sono le alternative ai titolari. E’ vero che sono mancati Nesta e Pato, ma con giocatori all’altezza dei titolari il Milan avrebbe sofferto di meno.

Cosa si può salvare dalla recente stagione del Milan?
“Salvo il grande investimento Thiago Silva, la stagione di Ronaldinho con tanti assist e gol. Salvo anche il ritorno di Nesta ad alti livelli e la stagione di Antonini, che più di Abate ha dimostrato strada facendo di poter far parte dei titolari. Ci sono delle cose giuste da salvare. La consacrazione di Borriello, nonostante i problemi fisici. Il fatto che Pato senza infortuni potrebbe diventare decisivo. Le cose positive ci sono state ma la bilancia pende dall’altra parte perché sei il Milan e non una provinciale. E le riserve non sono sicuramente all’altezza e così non vinci mai qualcosa di importante”.

Come si sta muovendo il Milan in questo momento sul mercato?
“Il Milan sta facendo poco, sta monitorando qualcosa in Brasile. Non mi meraviglierei se il mercato del Milan partisse dai portieri. Perché nel finale di stagione il Milan non ha dimostrato grande fiducia ad Abbiati facendo giocare Dida. Quindi la prima operazione da fare subito è portarsi a casa Marchetti. Poi prima di pensare agli acquisti bisogna sbrigare la situazione di Oddo, Jankulovski, Kaladze, che non possono essere ancora confermati, perché significherebbe partire male. Forse per questo il Milan non è ancora molto attivo, e chiaramente vuole risolvere prima la vicenda legata all’allenatore. Secondo me una situazione da sbloccare subito è quella legata alle partenze. Il Milan deve imparare a fare mercato in uscita. Non si è bravi soltanto a spendere ma anche a vendere”.