Io sapevo che fosse del 01-03-1923 il decreto.
Il punto è che sono stati i "comunisti/socialisti" a lottare per quei diritti, organizzando scioperi e quant'altro. Ed ad un certo punto anche i borghesi arrivarono a capire che se continuavano a sopprimere i socialisti essi raccoglievano sempre più consenso tra gli operai - e quindi INSIEME alle misure repressive (in Italia nel 1900 la cassazione disintegrò un decreto regio che definiva le associazioni socialiste - e pure cattoliche! - di lavoratori come "bande di malfattori) iniziarono a compiere passi per una legislazione sociale. Che in Italia comunque arrivò tardi, IIRC.
Edit: i primi anni del '900 sono segnati in Italia da scioperi a valanga ed aperture alla creazione dei primi organismi sindacali, come la FIOM (che nasce IIRC nel 1901). E' proprio in questo periodo che i cattolici cominciano a muoversi, perchè le masse stanno fuggendo da loro per diventare socialiste - ed è proprio in questo periodo che i cattolici ammettono il diritto di sciopero come diritto. E che si avvicinano nel contempo - con l'enciclica
Graves de Communi - al liberalismo e quindi alla borghesia.
Edit 2: risulta a
wikipedia che la FIOM firmò nel 1919 " il primo accordo nazionale con i rappresentanti degli industriali, che prevedeva, tra l'altro, la riduzione dell'orario di lavoro a 48 ore settimanali (8 ore al giorno per sei giorni alla settimana)". Quindi la legislazione fu una conferma definitiva di un accordo sindacale?
Se i socialisti non fossero mai esistiti sarebbe accaduta la stessa cosa? Non lo sappiamo. Sappiamo però che fu grazie ai socialisti ed alle lotte loro e degli operai che certi diritti furono ottenuti. Non furono certo una gentile concessione della borghesia, come qualcuno crede e vuole far credere.
Ma d'altra parte è facile credere che il socialismo siano stati Stalin e Pol Pot e Mao e poi fine della storia. Perchè dalle parole di parecchi sembra proprio che questo credano.