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Doppia beffa: scudo fiscale per i conti esteri della cricca
di Claudia Fusani
Angelo Balducci e Claudio Rinaldi, il n°1 dei Lavori Pubblici e il commissario dei Mondiali di nuoto Roma’ 90, avevano e hanno conti correnti bancari all’estero, hanno beneficiato dello scudo fiscale e nel gennaio 2010 hanno fatto rientrare in Italia rispettivamente tre e cinque milioni di euro. C’è un fiume di denaro che va e che viene dall’Italia verso conti correnti dei vari paradisi fiscali nelle carte dell’inchiesta di Perugia che sta portando avanti il lavoro iniziato dalla procura di Firenze. Gli investigatori hanno trovato i conti- provvista in Italia, quelli dove pescare il nero necessario per ungere uffici e funzionari: c’è il conto dell’architetto Zampolini, quello del commercialista Gazzani abilissimo nel creare società, fiduciarie, spostare, riversare, ma anche quelli di fidati dipendenti del gruppo Anemone, come la segretaria A.L. a cui sono stati intestati ben 30 conti correnti. Ma quello che più conta è l’informativa della Banca d’Italia (Unità di informazione finanziaria) che il 22 marzo consegna agli atti dell’inchiesta un resoconto che potrebbe veramente essere la svolta dell’inchiesta e la fine dei giochi per la cricca. I magistrati hanno chiesto a Bankitalia “l’esistenza di segnalazioni sospette pervenute da finanziarie e fiduciarie straniere” in relazione a circa settanta persone i cui nominativi sono assolutamente top secret. Una lista di potenziali evasori fiscali tra cui ci sono anche, ovviamente, i protagonisti principali della cricca e dei suoi affari. Risulta così che «Angelo Balducci tramite due prestanome RM e CML ha un conto aperto a Zurigo presso la Bank Julius Bar». Rinaldi, tramite la madre Mimma, «ha un rapporto bancario a San Marino». L’Unità d’informazione della Banca d’Italia scopre anche che Balducci e Rinaldi hanno conti in Lussemburgo. Presso lo sportello della Unicredit Luxembourg in rue Alphonse Weicker il responsabile dei Lavori Pubblici ha avuto un conto aperto nel dicembre 2002 e «chiuso nel 2010 in forza dello scudo fiscale» su cui sono transitati versamenti per circa due milioni di euro tra il 2002 e il 2003. Anche il Commissario speciale per i mondiali di nuoto 2009 è un cliente del sistema bancario lusemburghese. Anche Rinaldi, infatti – così come scrive la cellula finanziaria del Parquet du Tribunal d’arrondissement di Lussemburgo – è titolare di un conto aperto nel 2001 e chiuso nel 2010 grazie al condono dello scudo fiscale. Un conto, per come risulta agli investigatori, assai vivace visto che tra il 2001 e il 2006 passano da qui versamenti cash e trasferimenti bancari per circa due milioni e mezzo di euro. Il Parquet general segnala che ci sono «altri conti ancora attivi» sia a nome di Balducci che di Rinaldi. E sottolinea come ci sia stato in questi ultimi anni un trasferimento di danaro dal conto di Rinaldi a quello di Balducci di circa un milione di euro. Conti provvista in Italia. E conti all’estero nei paradisi fiscali dove riparare denaro che adesso la magistratura dovrà capire se è frutto o meno di corruzione. Il quadro in cui operava la cricca sembra definirsi ogni giorno di più. Nella richiesta di arresto per Rinaldi, Gazzani e Zampolini (respinta dal gip che si è dichiarato non competente, l’11 maggio la decisione finale) i pm descrivono il contesto corruttivo in cui, secondo l’accusa, avrebbero operato i grand commis di stato titolari della grande torta degli appalti pubblici. Un contesto in cui sono coinvolti, ognuno col proprio ruolo, tutta la famiglia Anemone (non solo Diego, già in carcere, m anche Dino, Daniele e Luciano), e poi Balducci, De Santis e Della Giovanpaola. Oltre alla corruzione contestata già a febbraio, nella nuova richiesta di arresto dell’8 aprile scorso – una volta chiara la geografia dei conti all’estero – i pm contestano a Rinaldi, Zampolini e Gazzani anche l’ipotesi del riciclaggio di somme frutto di corruzione.
CVD, i criminali ringraziano e ringrazieranno sempre questo governo.