[lucio68]

Ci sono stati anni in cui Berlusconi seguiva direttamente le vicende del Milan, spendeva montagne di soldi e comprava giocatori, molti dei quali hanno fatto la fortuna del Milan, mentre altri non si sono rivelati all'altezza. Il Milan ha vinto tanto, anche se secondo qualcuno meno di quanto avrebbe potuto e forse dovuto, ma ha sempre avuto la forza di sostituire i campioni che partivano con altri in grado di sostituirsi a questi in campo e nel cuore dei tifosi. E di questi campioni ce n'erano sempre a sufficienza per camuffare il fatto che insieme a loro figuravano in rosa anche altri che proprio campioni non lo erano e dei quali preferisco non fare nomi per non ofendere nessuno.

Poi Berlusconi ha preferito dedicarsi ad altre faccende, lasciando nelle mani del fidato Galliani la gestione del suo giocattolo preferito. Ha continuato a spendere soldi e ha continuato anche a vincere, ma la gestione del ricambio non è più stata fluida come un tempo, finché non si è proprio scassata del tutto, con operazioni a dir poco imbarazzanti, arrivando a prendere qualcuno gli utlimi giorni di mercato per non fare la figura da fessi completi, ma prendendo delle fregature belle e buone, tanto che i "non campioni" di non si riescono a camuffare dietro a campioni che continuano ad esserci, ma che hanno passato da tempo il loro miglior momento e ora paiono tirare avanti vivendo di rendita.

Così Berlusconi s'è stufato di cacciare il grano e i dirigenti non si sono dimostrati dei campioni di strategia (è facile essere bravi ad allestire le squadre quando si hanno risorse infinite, più difficile quando bisogna stare attenti agli spiccioli) forse anche perché hanno preferito rinnovare i contratti a giocatori sul viale del tramonto invece che scommettere sui nomi e sui ruoli suggeriti dagli allenatori.