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Per contrastarle bisognerebbe indurre le autorità tedesche ad accettare l’introduzione di un diverso criterio di riequilibrio commerciale, che si basi su una loro maggior disponibilità a spendere e più in generale su meccanismi di governo politico dell’Unione che compensino la superiore capacità dei capitali tedeschi di penetrare i mercati esteri.
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I paesi in difficoltà commerciale sono quindi chiamati ad abbattere i salari e la spesa pubblica per compensare non solo la maggiore produttività delle imprese tedesche ma anche la stessa politica restrittiva della Germania
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Cioè,secondo il quotidiano(Rivista on line di critica della politica economica) per riequilibrare la situazione non devono essere i pigs a tendere ad un'efficienza improntata sul modello germanico,ma piuttosto deve essere la germania a cambiare la sua politica economica vincente.
Della serie i vincitori che si distinguono per l'efficienza del proprio mercato e per la capacità produttiva vanno puniti in nome di.....già in nome de che?
Sono i pigs che devono cambiare,non la Germania e se
temporaneamente si rendesse utile ridurre l'apertura verso i mercati internazionali da parte dei primi,perchè no.