Il titolo si ispira al film "La meglio gioventù"
http://www.youtube.com/watch?v=TxGJ6DFocyY
Non voglio annoiarvi con post chilometrici, ma solo dare l'ennesima testimonianza, di come la vita sia durissima per i laureati italiani, in particolare quelli del Sud Italia, in particolare quelli siciliani.
Sicilia, terra di contadini, muratori, commercianti e impiegati nella pubblica amministrazione, che offre ben poco a chi intraprende una strada diversa, a chi sceglie una laurea scientifica.
Il mio settore poi, quello della chimica, è molto particolare: aziende (come quelle petrolchimiche o farmaceutiche) che per essere aperte richiedono fortissimi investimenti e la possibilità di esercitare la libera professione solo se hai i quattrini (per aprire un laboratorio privato ci vogliono almeno 500.000€), finiscono per limitare molto la scelta in questa assolata terra.
Non so se gli ingegneri se la passino un pò meglio, visto che per aprire una azienda nel settore IT, metalmeccanico o elettronico, spesso sono richiesti soltanto:
- un paio di uffici
- un tavolo
- un computer
- un cervello
quindi le aziende sono, inevitabilmente, molto più numerose.
Qualche co.co.pro all'università per
fare esperienza e con cui vieni pagato con un tozzo di pane raffermo, una borsa di studio, un corso di inglese e tanta voglia di immettersi in un mondo del lavoro, quello siciliano, fermo, immobile, prossimo al rigor mortis.
Cerco offerte di lavoro su internet e cosa trovo? Commerciale, vendita porta a porta, call center, estetista, parrucchiere e stop. Questo è quel che offre la Trinacria. I posti per
Responsabile di produzione,
Addetto al controllo qualità, le aziende che ricercano un
Laureato in Chimica, si trovano tutte da Roma in su.
Cosa dovrei pensare? Che ho sbagliato tutto nella vita? Che avrei dovuto inserirmi in quel grande stipendificio che è la pubblica amministrazione? Che avrei fatto bene a cercare un posto al Comune, alla Provincia, alla Regione aiutato dal politicone di turno? Ringraziando il mio benefattore garantendogli il mio voto a vita?
O dovrei pensare che sarebbe stato meglio continuare a lavorare all'università come sciaquacessi fino a 35 anni o più, entrare come ricercatore a 40 anni, e andare in pensione sempre come ricercatore, con
1200€/mese? 1200€/mese dopo aver fatto centinaia di pubblicazioni su riviste scientifiche? 1200€/mese dopo esser stato da lunedi a venerdì, dalle 8 di mattina alle 8 di sera all'università e aver fatto decine di docenze nei corsi universitari a titolo gratuito?
Non ho sbagliato io, è questo Sud Italia che è tutto sbagliato, da cima a fondo. Sto pensando di cambiare aria a breve, di fare le valige e volare via, al nord, lontano da questa terra bella e inutile, ricca di mare, sole e nulla di più.
Nel dopoguerra partivano gli operai, gli ignoranti con la 5 elementare. Oggi partono i laureati, i dottorati, i cervelloni, quelli che dovrebbero far ripartire l'economia e che invece non sono valorizzati, ma sviliti nella loro professionalità.