L'articolo secondo me non ha centrato il bersaglio. Essenzialmente, si afferma che il WiMax non viene sviluppato perché gli operatori preferiscono puntare sull'UMTS/HSPA e in futuro LTE. Ma questo non regge, perché in generale gli operatori di telefonia e WiMax NON coincidono.
I problemi sono altri...
Tanto per cominciare, non è stato ribadito il concetto fondamentale citato invece da Vertex: in una rete radio la capacità è condivisa. Se offro 14 Mbit/s, questi non sono per utente, ma per cella: questa velocità va divisa tra tutti gli utenti. Se sono in 14, a voler scaricare, andranno a 1 Mbit/s l'uno. Questo è uno dei motivi per cui l'UMTS spesso delude le aspettative, ma non è che il WiMax può aggirare le leggi della fisica! E' un problema di cui risente anch'esso! (E anche il WiFi, tanto per fare un esempio facile da verificare). Qual è la soluzione? Fare delle celle piccole, in modo che ciascuna serva pochi utenti e a ciascuno resti una buona fetta della capacità disponibile. Cioè, citando ancora il WiFi: se io e il mio vicino usiamo lo stesso access point andiamo piano, ma se ne usiamo uno a testa va molto meglio. Quindi, celle piccole. Ma se le celle sono piccole, per coprire il territorio ce ne vogliono tante, e quindi i costi per installare la rete aumentano! Non solo: manca l'infrastruttura in fibra ottica. Così come con il WiFi ci si può collegare a Internet a patto che l'access point abbia una connessione, per esempio sotto forma di ADSL, allo stesso modo una stazione base WiMax (la cosiddetta "antenna") deve essere collegata a Internet. Se questa connessione avviene con vecchi cavi pensati per la telefonia (che è un servizio a basso bit rate, molto più basso delle connessioni dati: per intenderci, una telefonata classica richiede 64 kbit/s), ecco che c'è un collo di bottiglia. E' come avere un'ADSL da 7 Mbit/s e sperare di riuscire a navigare a 54 Mbit/s solo perché l'access point WiFi supporta questa velocità (che poi 54 sia un valore teorico, mentre quello reale è circa tra 20 e 30, è un altro discorso). Quindi ci sono costi enormi da parte degli operatori: per installare le antenne, che devono essere tante, e per collegare ciascuna di esse al resto della rete, con connessioni in fibra ottica che se non ci sono sono parecchio costose da realizzare. Questi sono problemi comuni ad entrambe le tecnologie (UMTS e WiMax), ma l'UMTS ha un grosso vantaggio: è più redditizio ed è arrivato prima. Dal WiMax un utente si aspetta una tariffa flat da 20€ al mese, con cui scaricare a volontà: quanto ci guadagna l'operatore per ogni megabyte di traffico? Ben poco. E quanto ci guadagna invece il gestore telefonico se si fa una telefonata? Infinitamente di più. Per non parlare degli SMS, che sono un furto. E' vero che stanno cominciando a diffondersi tariffe flat anche per telefonate, SMS e dati, ma quanti ne hanno una? E per quanti anni gli operatori telefonici non hanno proposto queste tariffe, guadagnando un sacco di soldi che hanno permesso di ammortizzare la rete? Il WiMax parte in netto ritardo e punta ad un mercato molto meno redditizio, dovendo affrontare spese enormi che invece l'UMTS ha già affrontato e ammortizzato da tempo.
Il WiMax è nato morto.
Lo dico da qualche anno: il WiMax è destinato a rimanere un mercato di nicchia, sempre che riesca a sopravvivere. Di sicuro non ci investirei un centesimo.
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