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Old 16-02-2010, 18:16   #4
gidamic
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Picopsu: what is this?

Prima di esaminare alcuni elementi caratteristici del mondo mini-itx vorrei porre l'attenzione su quello che viene chiamato picopsu.
Il pico non è altro che un alimentatore specifico per gestire piccoli carichi in termini di watt (solitamente fino a 150w) e previsto per essere utilizzato nei piccoli case. Non sono presenti ventole per cui è totalmente fanless ma, non per questo, non deve essere raffreddato. Infatti si consiglia l'utilizzo in case, comunque, ben areati.
Mentre l'alimentatore standard prende la corrente elettrica direttamente dalla presa a 240v e la trasforma in corrente a 12v, 5v e 3,3 per alimentare scheda madre, hard disk, lettore e ventole, il pico non effettua questa trasformazione direttamente. Infatti esso necessita di un trasformatore (anche detto brick) esterno tipo notebook che si occupa di convertire la corrente da 240v a voltaggi inferiori quali 22v, 20v, 19v, 18v, 12v e via dicendo. Esistono alimentatori universali che danno la possibilità di scegliere la tensione in uscita da 20v fino a 12v mentre altri hanno la tensione in uscita determinata. Ad esempio la maggioranza dei notebook ha trasformatore con corrente in uscita a 19v fissa.
Una volta trasformata la corrente da 240v a voltaggi inferiori essa arriverà al pico che si occuperà di trasferirla ai vari componenti. Inserisco una foto di esempio:








Il picopsu accetta, solitamente, la corrente in entrata a 12v per cui, necessiterà del trasformatore esterno che fornisca, appunta, questo voltaggio
Oltre al picopsu vengono utilizzati anche i così detti dc-dc converter. Questi accettano, solitamente, corrente in entrata a 19v e la trasformano, poi, a loro volta, in corrente a 12v, 5v 3,3v.
Inserico un immagine di esempio:



In realtà sia il pico che il dc-dc coverter hanno la stessa funzione solo che il secondo effettua una trasformazione, in termini di voltaggio, in più.
Faccio un esempio:
La corrente a 240v dalla presa arriva al trasformatore esterno da cui esce, poi, a 12v; quest'ultima arriva al pico e viene trasformata in 5v e 3,3v.
La corrente a 240v dalla presa arriva al trasformatore esterno da cui esce, poi, a 19v; quest'ultima arriva al dc-dc converter e viene trasformata in 12v, 5v e 3,3v.

Nel secondo caso, quindi, c'è un passaggio in più.
Chiaramente queste sono le due forme più utilizzate.
Esistono, però, sia pico che dc-dc converter che accettano tensioni in ingresso variabili da 24v a 6v e la regolano automaticamente. In questi casi, non sarete costretti ad usare un trasformatore esterno che abbia output a 19v o 12v ma potrete usarne uno anche con output a 20v o 22v. Questa corrente così trasformata arriverà al pico o al dc-dc convert che, automaticamente, la riconoscerà e la trasformerà in 12v, 5v, 3,3v.

I vantaggi di questa forma di alimentazione sono, oltre al risparmio in termini di spazio ottenibile all'interno del case, un alta efficienza per la gestione dei bassi carichi e l'assoluta silenziosità.
Il pico o dc-dc converter ha, infatti, un efficienza di circa il 95% che viene poi associata a quella del trasformatore che è di circa il 90% (anche qui, usare solo quelli certificati) raggiungendo, in questo modo, un efficienza totale dell'85% circa.

Faccio presente che, sia il pico che il dc-dc converter, vengono offerti con diversi "tagli" di potenza in tremini di watt.
Si trovano in commercio da 65watt, 90watt, 120watt, 150watt e 200watt (quest'ultimo difficile da reperire).
Ricordando che i watt in uscita sono così calcolati: volt x ampere=watt,
se disponete di un pico (12v) di portata max di 150watt avrete bisogno di un trasformatore che abbia come output 12v - 12,5 ampere (12v x 12,5a = 150watt) mentre se disponete di un dc-dc converter (19v) di portata max di 150watt avrete bisogno di un trasformatore che abbia come output 19v - 7,9 ampere (19v x 7,9a = 150watt).

EDIT: link ad un ottima recensione, con numerose foto, anche se in inglese.
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Ultima modifica di gidamic : 09-02-2011 alle 19:57.
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