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Originariamente inviato da CubeDs
A parte che ho i miedi dubbi sul fatto che i parlamentari siano espressione della democrazia, tuttavia non credo sia giusto passare sulle leggi regionali e sulla maggioranza di persone che non vogliono le centrali dietro casa per qualsivoglia motivo, tuttavia in una democrazia degna di questo nome, si ripeterebbe il referendum ad esempio. Non è che io governo o capo del governo, per il fatto che vengo eletto faccio quello che voglio e passo su tutto e tutti, dato che ho sotto il mio controllo il 50+1 % del parlamento eh, perchè questa non è più democrazia ma dittatura o giù di li, che è ben diverso.
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No, non ci siamo. È fondamento delle democrazie moderne anche riconoscere che il popolo non è competente su tutto, e pertanto fargli decidere ogni cosa è solo demagogia, che generalmente porta a disastri. Per questo le competenze vengono assegnate.
Purtroppo la demagogia si fa sempre più spiccola e pericolosa mano a mano che si scende a livello locale, ed è per questo che ci sono competenze e competenze assegnate ai vari livelli, così che nessuno possa fare il "lìder" a casa propria e scaricare i problemi sugli altri.
Questo è proprio il caso dell'approvigionamento elettrico: è un problema di livello nazionale e quindi non è giusto che ogni regione decida di testa propria senza particolari motivazioni. Anzi, io sarei addirittura a favore di una politica energetica a livello europeo, pensa te.
Tra l'altro, la materia non può essere oggetto di consultazione referendaria, ed è per questo che gli ambientalisti non sono già partiti con una raccolta di firme (per caso non l'avevi notato). È stabilito nella Costituzione, si capisce, non è un'idea di Berlusconi.
Oltretutto per me sarebbe intellettualmente sbagliato, perché sarebbe come ammettere che l'italiano medio ha competenze in materia energetico-nucleare, cosa palesemente falsa.
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Originariamente inviato da Jarni
Hai presente la Prima Repubblica? Sai, Craxi, Andreotti(mafioso fino al 1980), Forlani, le stragi, le brigate rosse...
Vuoi farmi credere che rimpiangi le centrali nucleari costruite in QUEL sistema di Paese? 
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Io penso ad Enrico Mattei ed al fatto che l'Italia per un periodo è stata il terzo maggior produttore elettronucleare, dietro ad USA e Gran Bretagna. Avanguardia, insomma.
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Originariamente inviato da gefri
io ero rimasto che pure le scorie radioattive ospedaliere le esportiamo (Francia?), ma oltre a ovviamente pagarli per questo, paghi la custodia per un certo lasso di tempo; alla scadenza del contratto o lo rinnovi a condizioni decise al momento, o te le riprendi.
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Le scorie ospedaliere mi risultano essere praticamente tutte in Italia, in depositi "temporanei".
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Originariamente inviato da CubeDs
Quindi secondo te centrali che funzioneranno tra 20/25 anni
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La costruzione è prevista entro il 2020, metti 4-5 anni per la realizzazione, vengono ben meno di 25 anni
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che non hanno tuttora norme di sicurezza adeguate(tant'è vero che in Finlandia hanno bloccato la costruzione proprio per questo e non credo si siano tutti bevuti il cervello)
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In Finlandia ci sono stati diversi problemi al momento della costruzione, ma non riguardanti il progetto in sé. Le norme di sicurezza degli impianti vengono decisi da commissioni assai autorevoli in materia (di gran lunga di più di Greenpeace, stanne certo).
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saranno + economiche di altre fonti di energia, quando si stima che l'uranio si esaurirà nei prosismi 50 anni?
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"Si stima", ma chi lo stima?
In realtà per l'uranio non sono mai state fatte ricerche esaustive come per il petrolio, per il quale "si stimava" (negli anni '70) che si sarebbe esaurito quest'anno. Ma pensa te.
Comunque sì, penso che sarà più economico, anche perché l'incidenza del costo dell'uranio sull'energia prodotta è notevolmente inferiore a quello che si ottiene da altri tipi di centrali termoelettriche.
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E guarda caso L'italia deve importarlo, poi, come se nn bastasse, far gestire el scorie alla Francia(quindi pagando ulteriormente il servizio)
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Il servizio è pagato con l'acquisto, tra parentesi.
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dove come ben saprai, lo smaltimento dell scorie è solo uno specchietto per le allodole, dato che alcune scorie di uranio rimangono tossiche e radioattive per migliaglia di anni(ma sono sicuro che uno come te sicuramente sarà informato di me su questo), mentre altre "solo" per svariati anni.
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Lo smaltimento delle scorie consiste nel renderle inerti o stoccarle in un deposito di sicurezza che mantenga il contenuto per ere geologiche. O, in alternativa, che in futuro gli ADS facciano il lavoro di radio-bruciatura, in modo da renderli rifiuti molto più facilmente gestibili.
Non è roba da fantascienza, manca in realtà assai poco. Sono più dettagli ingegneristici che teorici, a mancare.
Comunque si scrive "migliaia".
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In pratica si è stimato solo che la costruzione e lo smaltimento di queste centrali costerà + di quanto produrranno nel loro ciclio di vita, quidni anche se volessimo ragionare da capitalista sarebbe un affare non conveniente nemmeno sotto questo punto.
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A parte che non mi risulta affatto una stima del genere (link? Io conosco le stime dell'OCSE e sono assai diverse), il tuo ragionamento fa acqua: se col metodo A produco un bene a 10 e col metodo B a 4, ma tra una e cosa e l'altra mi diventa 8, è comunque più conveniente il metodo B.
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E personalmente non penso sia demagogia pensare ad un uso + capillare di pannle solari e altre fonti, che sicuramente saranno ingenti(magari anche + delle centrali nucleari), ma sono a mio avviso un modo di vedere e andare verso il futuro dove le centrali nuclaari prima o poi dovranno scomparire(come abbiamo detto prima l'uranio come il petrolio non è infinito).
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Le centrali nucleari non scompariranno, è il metodo del futuro per produrre l'energia, che in confronto tutti gli altri sembreranno orpelli inutili (tra un secolo, un secolo e mezzo magari). Se non useranno uranio, useranno torio (che è 4 volte più abbondante dell'uranio). E dopo il torio, se non si accumulano ritardi, si userà la fusione nucleare. A quel punto anche i pannelli fotovoltaici saranno etichettati come "ecomostri" e smaltiti.
Non dico che nel frattempo le fonti alternative non debbano essere usate, ma tutto nell'ottica di ottenere il giusto mix energetico, che non ha solo un tornaconto economico ma anche politico, sgravando di importanza strategica i tanti Paesi di provata instabilità o fondamentalisti.
Usare pannelli solari per la produzione di massa di energia elettrica è, a mio avviso,
un modo infame di spreco di risorse che potrebbero essere impegnate in maniera parecchie volte più utile (anche solo finanziando la ricerca).
Questo potrebbe cambiare in futuro ma, per ora, è solo un'utopia.
Per l'eolico ed il geotermico mi sono già espresso. L'idroelettrico, come saprai, è già sfruttato fino in fondo (in Italia, almeno).
Far credere alla gente che si possa soddisfare il fabbisogno energetico (che, oltretutto, è composto solo per un terzo dal fabbisogno elettrico) con le sole energie rinnovabili è
stupido ed irresponsabile, come spingere le gente ad usare in massa i biocarburanti. La verità è che se vogliamo veramente liberarci dall'uso di idrocarburi e diminuire marcatamente le emissioni di CO
2,
dobbiamo produrre energia elettrica in maniera smodata, almeno raddoppiando la nostra produzione (non sto scherzando), e se già pare difficile se non impossibile - quanto a costi - farlo con le economiche centrali a gas a ciclo combinato, direi che il termine "follia" è il più adatto a definire lo stesso tentativo con le fonti alternative, che oltretutto si scontrerebbero con sostanziali limiti fisici che proprio non c'è modo di superare (non si può cavare sangue da una pietra, è il caso di capirlo).
E non ce lo possiamo permettere noi Paesi occidentali, figurati quelli in via di sviluppo. Già ora è la Cina il Paese che emette più CO
2 nell'aria, poi ci sarà l'India ed infine tutti quei posti che vogliono vivere il boom economico e che sarebbero fortemente limitate dall'uso intensivo di energie alternative. È un problema morale che in Italia è (ipocritamente) ben poco sentito, ma all'estero non è così.
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Tra l'altro come diceva Bertrand Russell, "non vorrei mai morire per le mie idee, perchè potrebbero essere sbagliate".
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Lodevole. Ma potrebbe valerne la pena, in certi casi. "Chi non è disposto a morire per le proprie idee, o non valgono nulla le idee, o non vale nulla lui", diceva Ezra Pound.