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Cristoteca e Cristodrink
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Ecco la “Cristoteca”, si balla con GesùLuci, dj e canzoni religiose a tutto volume, pienone all'oratorio
Lunedì 30 novembre 2009
Le serate danzanti in nome di Gesù importate dal Brasile. Centinaia di ragazzi hanno affollato la pista da ballo.
DAL NOSTRO INVIATO
ANDREA MANUNZA
SINNAI I ragazzi si radunano davanti all'ingresso già venti minuti prima dell'orario di apertura, e quando le porte si spalancano scatta la corsa a chi arriva prima. Dentro, le luci colorate corrono lungo le pareti illuminandole di blu, rosso, giallo e verde.
Sul palco sale il dj, dai lati della sala entra in funzione la macchina del fumo poi compare Vladimir: la folla urla e acclama accalcandosi sotto quella pedana che per l'occasione ha preso il posto e svolge le funzioni di un altare. “Cristoteca”, sta scritto nello schermo gigante alle spalle della consolle, «Cristoteca» grida il giovane missionario brasiliano, invito raccolto e ripetuto a gran voce dalle decine di giovani discepoli sotto di lui. Comincia il conto alla rovescia, «Cristoteca 5….4….3….2….1» e parte la musica. Rigorosamente cattolica: sparata ad alto volume, con le casse che sfidano la tenuta dei muri, ma cattolica.
LA CRISTOTECA Sinnai, Sardegna, Italia, sabato 29 novembre alle 21: per la prima volta nel nostro Paese arriva la discoteca di Gesù Cristo, traduzione libera ma efficace del termine “Cristoteca”. Non si tratta di un edificio in stile K2, locale cult di Assemini che ogni weekend negli anni Novanta radunava migliaia di persone, ma di una alternativa forma di aggregazione che arriva direttamente dal Sud America: aperta ai fedeli, giovani e meno giovani, si balla, si prega e si diffonde il Verbo del Signore al ritmo del sound ecclesiastico (niente organi, però).
LA MUSICA Una nuova febbre del sabato sera lontana parente di quella raccontata in televisione trent'anni fa e distante anche dalle prime riunioni gospel nelle chiese afroamericane degli anni Trenta: niente cori e vesti particolari, il sound di Gesù ha i ritmi dell'hip hop e della musica commerciale. L'abbigliamento è rigorosamente casual, mentre i testi innalzano secondo dottrina la grandezza di Dio. Chi è troppo accaldato, può spegnere la sete approfittando delle bevande messe a disposizione dai missionari. Il nome? Ovviamente “Cristodrink”. E, altrettanto ovviamente, si tratta di bibite analcoliche.
IL BRASILE È la nuova strada dell'evangelizzazione. Arriva da San Paolo, Brasile: qui nel 2000 due sacerdoti cagliaritani, padre Antonello Cadeddu e padre Enrico Porcu, fondano “Alleanza e Misericordia”, una missione che si proponeva di educare alla legge di Dio e sfamare i poveri della città. Il successo è immediato e strabiliante: ogni giorno vengono offerti 60 mila pasti ai poveri delle favelas, i meninos de rua. Nascono asili, case di accoglienza per bambini e adulti, i missionari dormono coi poveri per le strade. Nel 2003 parte anche il progetto Cristoteca: ogni giovedì a queste riunioni all'aperto partecipano oltre 3 mila persone. Ascoltano la messa e poi ballano e cantano la parola del Signore.
SINNAI «È un modo per togliere i bambini dalla strada», spiega Evelin: lei e Vladimir sono i due giovani brasiliani che a Sinnai hanno preso il testimone di Maria Paola Olla, la missionaria morta lo scorso giugno poco dopo aver messo a disposizione di Alleanza e misericordia una casa di sua proprietà. È qui, in via Roma 201, che ora si lavora per aiutare i meninos de rua. «Ci stanno aiutando tanto, c'è molta solidarietà», conferma Evelin. Si raccolgono offerte e si prosegue l'apostolato di bontà cominciato in Sud America. Oggi la missione è presente in 36 città tra Brasile e Portogallo, conta ottocento volontari e ventitré case di accoglienza. I bambini ricevono istruzione, cibo e il servizio sanitario.
EVANGELIZZARE In Italia è una novità assoluta. Il Paese cattolico per eccellenza, sede del Vaticano, ospita ora anche una forma di evangelizzazione diversa, che tuttavia opera a astretto contatto con la parrocchia (la sala delle festa è adiacente alla chiesa di Santa Barbara, nella piazza principale di Sinnai). «È un tentativo», spiega Evelin, «il parroco valuterà se andare avanti». In sintesi: se la Cristoteca davvero dovesse attirare tanti giovani, forse le gerarchie ecclesiastiche (sotto le quali lavorano comunque questi missionari) potrebbero approvare e benedire il metodo. In caso contrario, tutto come prima. Cioè con gli oratori vuoti e le chiese frequentate per la gran parte dagli anziani.
HIP HOP «Ma in fondo si tratta solo di una ballata cattolica per stare insieme e divertirsi. È vero che in Italia non c'è lo stesso tipo di povertà che si trova in Brasile», sottolinea Evelin, «però è comunque una strada che può offrire ai ragazzi delle alternative e dà loro modo di divertirsi. Ascoltando la musica di Cristo». Intanto nella sala la musica si ferma e Vladimir recita con i ragazzi il Padre nostro. Poi si ricomincia: «Volete ballare l'hip hop?», chiede il missionario ai giovani. La risposta è un sì recitato in coro. Perché «la cosa più bella del mondo», grida Vladimir, «è gioire della presenza di Dio».
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L'ho vista solo ora.
Aspetto le foto di Giannola. 
Scusate ma mi fa lollare da morire.
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