
Ritorn il campionato e con esso pure i patemi d'animo per i 110 minuti della partita (90 + recupero + intervallo).
Partenza a razzo, poi sale in cattedra Kaladze che fa di tutto per rovinare la domenica a tutti i milanisti, complice un buon Cagliari che non erige barricate e se la gioca a viso aperto, soprattutto dopo aver capito che la difesa, poco coperta da un Pirlo troppo evanescente e da un Ambrosini che bada più ad attaccare che a difendere, e con Kaladze completamente assente e Silva che deve capire come giocare, è perforabile con discreta facilità.
Il 2-1 dopo un rigore che si poteva fischiare senza che nessuno gridasse allo scandalo, è logica conseguenza della situazione.
Ma là davanti i nostri sono in forma e riescono a confezionare azioni pericolose nonostante la difesa del Cagliari che sa difendersi molto bene.
3-2 al riposo e secondo tempo che potrebbe essere vissuto con tranquillità se la squadra continuasse a giocare anche dopo il doppio vantaggio. Invece anche il Cagliari fa il terzo e allora si trema fino in fondo.
Al fischio finale i punti sono 25, che vogliono dire terzo posto in solitudine. Bene così, ma che paura!
Le pagelle
Dida 6: sui gol ci può fare ben poco, anche se, a mio modo di vedere, se ogni tanto riuscisse a bloccare qualche pallone molti pericoli si potrebbero evitare. Poi il suo lo fa, parando tutto quello che arriva, ma la sicurezza, beh, quella proprio non è di casa.
Oddo 6,5: gioca una buona partita, nonostante si trovi spesso a dover coprire su due uomini, dovendo sopperire alle amnesie di Kaladze, ma assicura discreta copertura e si propone senpre in avanti
Thiago Silva 6,5: nel primo tempo fa molta fatica a capire come giocare come unico difensore centrale, nel secondo invece riesce a prendere le giuste misure e torna ad essere una sicurezza.
Kaladze 4: fuori posizione, fuori condizione, speriamo di non rivederlo più al centro della difesa, perché ne combina a ripetizione ed ogni volta è un pericolo per la difesa. Disastroso.
Zambrotta 6,5: bene in copertura e in costante proposizione offensiva. Da una sua iniziativa il corner che porta il pareggio.
Pirlo 5,5: fuori dalla partita, ben controllato da Jeda, per ricevere palla si allarga con alterne fortune, ma è soprattutto in copertura che non riesce a fornire una prestazione adeguata. Suo l'angolo da cui nasce il pareggio, ma è l'unico lampo che io ricordi.
Ambrosini 6,5: nel primo tempo si spinge un po' troppo in avanti risultando così non sempre pronto a tamponare. Nel secondo tempo invece riprende il suo mestiere di rubapalloni e riesce a coprire bene la sua zona di competenza.
Seedorf 7: si diverte e quando si si diverte gioca e inventa. Se gna un gol e poi si propone sempre per il dialogo con i compagni. Quando esce il Milan comincia a fare fatica a gestire il pallone.
Ronaldinho 7,5: quantità e qualità nella partita del gaucho, che fa superiorità sulla sua fascia e suggerisce per i compagni. L'assiste per Pato è bellissimo e altre sue invenzioni meriterebbero miglior fortuna. E dopo il sesto assit arriva anche il terzo gol su rigore. E pace se ogni tanto non si inserisce in area e se qualche volta perde il pallone: vederlo giocare così è una gioia per gli amanti del bel calcio.
Pato 7,5: un gol su un tiro splendido per forza e precisione e un quasi gol di testa, "quasi" solo per "colpa" di un miracolo di Marchetti. Il papero gioca, tiene palla e mette in apprensione i difensori avversari, perché è in grado di inventare e di far male.
Borriello 8: va a lui la palma del migliore, entrando in tutte le azioni dei gol. Tiene palla e smarca Seedorf, poi è lesto a intervenire sul miracolo di Marchetti sul colpo di testa di Pato, poi tiene palla e appoggia a Ronaldinho il pallone che dinho gira a Pato per il vantaggio e si fa stendere in area ottenendo il rigore del 4-2. Tanto movimento, tagli interessanti per andare a raccogliere i suggerimenti dei compagni o per liberar loro spazi in area. Tanto lavoro, spesso oscuro, ma fondamentale. benissimo così.
Abate 6: entra al posto di Seedorf e si mette al centro, dove non sa bene che cosa fare. Meglio dopo l'ingresso di Strasser, che gli consente di giocare nel suo ruolo naturale.
Inzaghi e Strasser s.v.
Leonardo 7: l'equilibrio non è stabile, ma soprattutto perché mancano alternative credibili a Nesta e Silva in difesa, ma l'impostazione è quella di cercare di farne sempre uno più dell'avversario. Questo modo di giocare lascia agli avversari spazi per sviluppare il loro gioco, ma così facendo anche loro devono lasciare spazio ai nostri, e i nostri quando hanno un po' di spazio sanno creare pericoli. Ieri i gol sono arrivati soprattutto per bravura dei nostri più che per errori altrui e a tratti si è visto anche il bel gioco divertente. Insomma: si soffre ma di certo non ci si annoia a veder giocare il Milan.