20-11-2009, 20:34
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Originariamente inviato da frankytop
La ricetta è indigesta, ma si spera salvifica: tagliare, razionalizzare, chiudere. Tre verbi da declinare al tempo presente, per iniziare una potente inversione di marcia rispetto al disgraziato trend che ha portato la Regione Calabria ad accumulare debiti per complessivi 2 miliardi 166 milioni di euro, certificati dall'advisor governativo Kpmg. In una convulsa seduta notturna, la Giunta regionale presieduta da Agazio Loiero ha varato un nuovo Piano per il rientro dal maxideficit in Sanità, dopo la clamorosa bocciatura della programmazione precedente ad opera del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, con tanto di commissariamento incombente. Misura-chiave: entro pochi mesi chiuderanno i battenti ben 11 ospedali.
Il Governatore, il suo vice Domenico Cersosimo e il dg del dipartimento Tutela della salute Andrea Guerzoni, accanto a un'austera razionalizzazione (tagli da 260 milioni di euro che porterebbero a un bilancio di settore in attivo entro il 2011), esaltano l'ingresso di seri standard qualitativi per le prestazioni erogate. Quanto al debito, quasi il 100% se l'accollerà il Governo accendendo un mutuo che la Regione rimborserà gradualmente, mentre l'Ente assumerà direttamente l'onere degli oltre 300 milioni di euro del solo deficit sanitario prodotto dal 2006 in avanti. Resta la misura più drastica: 11 ospedali chiuderanno i battenti in un breve volgere di tempo, 5 entro fine anno (Palmi, Oppido Mamertina, Chiaravalle, San Marco Argentano e Mormanno) e gli altri 6 in un secondo tempo, da "centri per acuti" trasformandosi in Case della salute (faranno prevenzione nei territori delle 5 Asp). Sarà imposto uno "stop" alla spesa farmaceutica più alta del Paese, con un recupero stimato in circa 90 milioni euro annui, anche grazie all'implementazione della distribuzione diretta. Si drenerà la spesa sul fronte dei beni e dei servizi e soprattutto saranno "congelate" le assunzioni: lo stesso turnover per medici e infermieri sarà limitato allo stretto indispensabile per assicurare prestazioni sanitarie di qualità, nella terra che paga ogni anno un tributo da 350 milioni ai famigerati "viaggi della speranza".
Il Sole 24 Ore
Bene,le buone notizie fanno sempre piacere. 
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Guarda che nel caso non lo sapessi la giunta attuale è di sinistra. 
Appena saliranno nuovamente al potere quelli del PDL torneranno a spendere, spandere e a scialare come in sicilia, non vedo l'ora.
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