Quote:
Originariamente inviato da hc900
Ne dubito:
http://www.candlepowerforums.com/vb/...&postcount=102
Vorrei mettere mano sul documento originale per esserne sicuro.
Del resto i casi dei LaCrosse BC900 V.32 che surriscaldavano le batterie, erano in maggior parte con batterie ibride.
Devo studiarci sopra.
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Se quei 2 grafici sono veri direi che la carica di una eneloop è molto più vicina al profilo tipico di una NICD che di una NIMH comune, per cui è più facile per il caricatore non commettere errori.
Gli errori possono manifestarsi a causa di:
1_ contatto non perfetto fra la pila in carica e le linguette, dovuto a poca forza di spinta dei medesimi in rapporto alla corrente utilizzata o ai poli delle pile che potrebbero essere leggermente sporchi o ossidati o unti con il sudore delle mani
2_ batteria in cattive condizioni, la cui curva di carica non presenta un picco di tensione, quindi il caricatore continuerà a caricare fino a che non interviene la protezione termica
3_ batteria non completamente inserita nello slot, quindi il calore raggiunge in ritardo o non raggiunge affatto il sensore, per cui si può raggiungere facilmente la fuoriuscita di liquido e fusione delle plastiche del caricatore.
Non so se voi lo avete notato, ma il materiale plastico isolante che ricopre il corpo metallico delle pile è diverso da costruttore a costruttore. Le eneloop, hybrio, panasonic utilizzano una copertura plastica (meglio aderente su panasonic e eneloop, un po meno sulle hybrio), mentre le varta, beghelli, sbs, vapex, utilizzano un film isolante in laminato più fine che conduce meglio il calore che potrebbe trasferire sicuramente prima ai sensori l'anomalia che si sta verificando. Ovviamente se carichiamo a 200 mAh il discorso non vale poichè le pile non andranno oltre una certa temperatura anche dopo 5 giorni, ma se si utilizzano correnti di 1000 mAh (o 1800 per 2 slot per il 900) è ovvio che che il tempo di salita della temperatura è breve e se la protezione non è lesta è facile fare la frittata.