ecco l'articolo di repubblica ...
cmq che dire ....
La vittima era uno studente universitario di 22 anni
Le ultime parole: "Quei due in motorino hanno brutte intenzioni"
Napoli, ucciso per rapina
la morte in diretta al cellulare
L'amico col quale stava parlando ha sentito tutto
L'auto della vittima
NAPOLI - E' morto a 22 anni per difendere un'automobile o, forse, un telefonino. Ucciso mentre stava parlando al cellulare con un amico. Che sente tutto, compreso l'ultimo respiro. E' accaduto a Napoli. La vittima si chiamava Claudio Taglialatela, studente universitario, ammazzato in strada all'una di notte vicino alla stazione centrale da due rapinatori.
Il ragazzo era in auto quando si sono avvicinati i due in motorino. Ha tentato la fuga, loro gli hanno sparato, l'auto ha sbandato ed è finita contro il palo di un semaforo. I banditi fuggono, il giovane muore. Polizia e carabinieri, avvertiti da automobilisti di passaggio, arrivano sul posto mentre Claudio è ancora agonizzante. Pensano a una sbandata sull'asfalto umido per la lieve pioggerellina.
Poi arriva trafelato un testimone a sorpresa, un amico di Claudio che era al telefono con la vittima mentre avveniva la tentata rapina. Ha sentito tutto. Lo racconta agli agenti.
Dice che Claudio lo aveva chiamato appena giunto sotto casa sua, in via Seggio del Popolo, una traversa del Rettifilo, di Corso Umberto, la grande arteria che taglia il centro di Napoli e unisce la zona della stazione Centrale con il centro cittadino. Gli aveva detto: "Sono arrivato, scendi".
Dovevano andare insieme a vivere una notte spensierata. Poi un'esitazione: "Ci sono due su un motorino. Mi sembra che abbiano brutte intenzioni. Faccio il giro del palazzo e torno". L'amico si affaccia dalla finestra e assiste alla scena del delitto, mentre è ancora collegato al telefono.
Viene trovato un foro di proiettile nella spalla di Claudio. Una corsa all'ospedale Loreto Mare che non è molto distante. Ma è tutto inutile. Il giovane muore.
Claudio era uno studente. Si era iscritto all' Università dopo un periodo di ferma come carabiniere ausiliario. Era nato a Battipaglia, in provincia di Salerno, ma viveva a Portici. Non si sa perché i rapinatori lo avessero puntato. Forse l'auto - una Nubira di colore verde scuro - o, più probabilmente, il cellulare. Era facile in vista perché stava parlando al telefono con il suo amico.
(9 dicembre 2003)