Ora vi racconto una favoletta: c'era una volta l'Esperanto, una lingua artificiale che si voleva appartenesse all'umanità intera, facilissima da imparare, democratica (prendeva termini da più o meno tutti i linguaggi naturali) e ideata appositamente in maniera da abbattere concettualmente ogni forma di sudditanza culturale e/o socio-politica... doveva essere la lingua atta a veicolare concetti scientifici, artistici, filosofici ecc. Doveva essere la lingua tramite cui il mondo intero poteva comunicare senza barriere di alcun tipo...
Indovinate che fine ha fatto?
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<<L'arte non è la rappresentazione dei fatti reali, è l'evocazione dei sentimenti che avvolgono i fatti>> (R. Canudo, 1927)
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