Quote:
Originariamente inviato da marchigiano
fai finta di avere un aquilone con due fili, uno principale che tiene l'acquilone di forza, uno sulla punta per regolare l'inclinazione
una volta partito l'acquilone questo prende quota e ti tira il filo principale facendo girare gli alternatori, arrivato alla quota desiderata si tira il secondo filo per far perdere portanza e far venire giù da solo l'acquilone, in questo modo puoi riavvolgere il filo senza spendere l'energia guadagnata durante lo svolgimento. arrivati alla quota bassa sempre col secondo filo ridai l'inclinazione giusta per fare presa con l'aria e l'aquilone tirerà di nuovo con forza il filo e farà girare l'alternatore
molto interessante davvero, difficile da governare comunque, chissà i cavi, che costi e il peso. anche questo progetto beneficia della ricerca militare
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E' quel "
solo" che mi lascia perplesso: una volta che l'aquilone è in balìa delle correnti d'aria, cosa gli impedisce di andarsene per i fatti propri? perchè dovrebbe ritornare giù senza una forza che lo tira?
Supponendo anche che il gioco funzioni e che in qualche modo riesca a produrre una forza, come funziona il meccanismo che mi produce il moto dell'alternatore?
Alla fine della fiera sempre con l'alternatore devo fare i conti e devo far in modo di farlo girare a 3000 rpm costanti, ne uno di più ne uno di meno.
Boh, se qualcuno ha finanziato il progetto probabilmente dietro c'è un meccanismo molto più complesso di quello che traspare dall'articolo (che è tutto fuorchè tecnico), ma a leggerlo così non gli si darebbe 1€.
Poi vorrei anche vedere come garantiscono 5000 h/anno di funzionamento senza rotture per usura dei cavi.
Ho provato a cercare qualcosa di più concreto in rete ma anche sul sito ufficiale non c'è niente di utile