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					Originariamente inviato da PGI-Bis  Se l'utente ha copiato il file del programma in una cartella X deve avere almeno il permesso "write" per quella cartella altrimenti non avrebbe potuto creare il file del programma in quel punto. | 
	
 
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					Originariamente inviato da fero86   molto divertente, ma non sono delle simpatiche metafore i motivi per cui determinate guidelines indicano che le applicazioni utente debbano scrivere in determinate cartelle. un'applicazione eseguita nel contesto di sicurezza dell'utente non dovrebbe mai scrivere nelle proprie cartelle di installazione perché l'utente non deve avere i permessi per scrivere da quelle parti (e intendo ne' per scrivere files esistenti ne' per creare nuovi files), altrimenti aumenta il rischio che lo faccia un virus visto che i virus nella quasi totalitá dei casi vengono eseguiti nel contesto di sicurezza dell'utente. | 
	
 
Concordo con fero: ammettiamo che un amministratore "installi" un programma system-wide, magari senza aver usato un installer ma scompattandolo manualmente, quindi in una cartella di sistema, in modo che tutti possano avviarla. Ovviamente gli utenti normali non hanno permessi di scrittura in tali cartelle, o non dovrebbero averli. Quindi sembra più plausibile avere tutto già pronto per l'esecuzione e scrivere su disco solamente le preferenze dell'utente, appunto nella home dell'utente.
Vedi che ci sono due strade:
- creo un'app portabile che scrive solo nella sua directory, perdendo la possibilità di avere un'unica copia nel sistema multi-utente.
- creo un'app (non è strettamente necessario un installer) che si avvia dalle cartelle di sistema e va a scrivere singolarmente per ogni utente le informazioni personali nella home
Quindi applicazione portabile non è sinonimo di applicazione stand-alone, a questo punto.