Dal momento che la discussione sugli obiettivi sembra aver riscosso molto interesse, dopo aver proposto due post "storico-scientifici", spero non troppo noiosi, vorrei inviarne un altro un po' più "birichino" e provocatorio, che forse vi creerà un po' di confusione, ma forse darà qualche spunto interessante.
La considerazione è la seguente: nel giudicare un'ottica tipicamente si prendono in considerazione parametri fisici, che vengono misurati con apparati appositi (banchi MTF), dando alla fine misurazioni oggettive della qualità stessa.
Su questo direi c'è poco da aggiungere, poichè si tratta di dati di laboratorio. Essi danno informazioni dirette sui principali parametri di valutazione: definizione, contrasto, vignettatura, distorsione. Ci indicano anche quale è l'andamento di questi valori nell'ambito della superficie del fotogramma: al centro, ai bordi, agli angoli.
A questo punto dovremmo avere TUTTI gli elementi in mano per operare una scelta consapevole. In effetti è così, almeno fino a quando, magari per caso, vi capita in mano una vecchia Leica a vite con un vecchio summar 50mm...............!!!!!!
Mi spiego meglio: dopo aver rincorso per anni (nel mio caso 22) il sogno dell'ottica MIGLIORE in assoluto e dopo aver lavorato con ottiche Leica M, Contax Zeiss e Hasselblad Zeiss, pensavo, in cambio dei sacrifici economici (sigh!) di avere il massimo in termini di resa. Poi un giorno vado dall'amico Watanabe (noto commerciante-artista-fotografo di Milano) nel suo splendido negozio di macchine fotografiche d'epoca (New Old Camera) e, più per puro amore dell'oggetto che per interesse fotografico, mi compro una vecchia Leica IIIc a telemetro del 1940 corredata da un "modesto" obiettivo del 1935 da 50mm f2 che si chiama Summar. Si tratta di un obiettivo prodotto in grande quantità, poco costoso e non particolarmente ambito dai collezionisti. La mia è addirittura la versione più vecchia, con le lenti senza trattamento antiriflesso!!!!
Eppure - non ci crederete lo so - fa delle foto straordinarie!!! Uniche!!! Certo, se ci sono luci nell'inquadratura, non è in grado di gestire i riflessi, la definizione è appena sufficiente, la correzione prospettica non è certo adatta a foto di architettura, e se provato a un banco MTF sarebbe un disastro, ma che FOTO!!!
Le immagini che produce hanno caratteristiche pittoriche ed eststiche così particolari e uniche, così affascinanti, che francamente quando le guardi, non te ne importa più nulla delle righe per mm, dell'acutanza, del microcontrasto, ecc. Ti basta guardare le immagini.
Dopo il Summar ho fatto il bis con altro vecchio 35mm, e anche lui ti regala immagini geometricamente un po' "scorrette" ma di un impatto straordinario!!
Il conclusione, che cosa voglio dire? Soltanto trasmettere un'esperienza che mi ha colpito molto e un messaggio: SICURAMENTE le prove tecniche sono necessarie e danno indicazioni utilissime. Sicuramente i parametri tecnici sono legati al risultato che potrò ottenere, ed è quindi giusto e corretto conoscerli e valutarli.......ma resterà (tutto sommato per fortuna!!) sempre qualcos'altro di più difficile da definire e da descrivere coi numeri che potrà sorprenderci e darci immagini straordinarie. Che cos'è? Non lo so, probabilmente l'abilità artigiana e l'intuito dei vecchi specialisti, forse anche un po di fortuna e il coraggio di osare, comunque fortunatamente ancora oggi la tecnica non è tutto.
Grazie per la pazienza di avermi seguito.
Edgar
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