Mi basterebbe uno stato che non penalizza l'individuo con la scusa del bene della collettività,o che qualora dovesse farlo chiedesse a questo almeno la sua volontà a farlo e il suo livello di disponibilità.
In molti casi si ha l'impressione che l'individuo x sia una vacca da mungere per rimediare agli sbagli o alla mala fede di y e z,e salvaguardare il quieto vivere fra questi.
Poi che te lo dico a fare,ne abbiamo parlato diverse volte in temi abbastanza legati a questo.

Poi che altro,non voglio certo uno stato che mi dica in cosa devo credere politicamente,con chi devo andare a letto,come farlo e quante volte al giorno.
Non si tratta solo della "beneficienza forzata" che lo stato ti costringe a fare senza il tuo consenso o le ingerenze nella tua vita privata(se un tossico vuole drogarsi nella sua casa di campagna non vedo perchè lo stato gli debba vietare di acquistare quello che gli serve se danneggia solo se stesso) ma il fatto che spesso l'individuo viene visto solo come un ostacolo al piano statale.
In sostanza penso che un uomo sappia come spendere i suoi soldi nel suo interesse meglio dello stato cosi come fare le sue scelte,che giuste o sbagliate che siano devono essere rispettate in nome della libertà,tranne ovviamente nel caso in cui questi interferisca con la libertà degli altri.
Aggiungo qualche esempio: "è indice di civiltà e moralità aiutare i meno fortunati" cit.funzionario che mi dissangua le finanze per mantenere qualche parassita sociale che non solo non vuole contribuire alla società ma spesso la sfrutta pure in altro oppure il solito "è contro natura fare certe cose" cit. moralizzatore verso qualcuno che lui reputo un deviato,in questo caso io trovo ripugnante baciare un uomo,ma un uomo avrà il diritto o no di andare a letto con chi vuole?