MILANO, 23 maggio - Kakà è di nuovo vicino al Re*al Madrid. Florentino Perez è tornato al*la carica e il Milan non è più tanto sicuro di trattenere il suo gioiello. La base della trattativa è di 80 milioni di euro, qualco*sa in meno rispetto a quanto aveva offer*to l’inverno scorso il Manchester City. Ma il Real non è il City e stavolta anche Ka*kà non dovrà pensarci a lungo. Due gior*ni fa, il Pallone d’Oro 2007 aveva detto: «Io resto al Milan, ho un contratto fino al 2013 e non c’è niente da aggiungere. D’ora in poi spetterà al Milan parlare del*la mia situazione che è indipendente da quello che succederà ad Ancelotti. Io re*sto al Milan a meno che la società non de*cida di aprire una trattativa oppure se le sue ambizioni non sono più in sintonia con le mie». La speranza dei tifosi rosso*neri è che le ambizioni siano sempre le stesse: se Kakà punta al massimo, che lo faccia anche il Milan. Ma certo, senza il suo fenomeno, senza il capocannoniere dell’ultima Champions finita nella sala dei trofei in via Turati, sarà più difficile raggiungere di nuovo quei traguardi.
MILANO- MADRID - Il Milan reinvestirà buona parte dei soldi che arriveranno dal Real Madrid, ma la perdita di Kakà sa*rebbe pesante non solo da un punto di vi*sta tecnico. La notte in cui Ricky rinunciò al Manchester, Silvio Berlusconi passò da una televisione all’altra per celebrare la grande notizia. Una mancata cessione era diventata un colpo straordinario sul piano mediatico, da sbandierare come un suc*cesso economico e strategico. Adesso pe*rò il Milan sta per rinforzare una concor*rente alla conquista della Champions League, sta per dare a Florentino Perez l’arma ideale per riportare il Real vicino al Barcellona, straordinario protagonista del calcio spagnolo e internazionale. Dopo un anno trascorso fra grandi, in*sopportabili delusioni, il popolo madridi*sta potrà contare su un grande acquisto per rimettersi in sesto. Lo stesso non po*trà pensare il popolo milanista. Kakà era entrato nel suo cuore, dopo l’addio di Mal*dini voleva la fascia di capitano per ripor*tare il Milan vicino all’Inter, adesso però il rischio che la squadra diventi più pove*ra è fortissimo.
BUONI RAPPORTI - Ha detto Galliani gio*vedì scorso: «Florentino Perez è un gran*de amico, ci siamo sentiti anche nel pe*riodo in cui non era alla guida del Real Madrid. Non so se mi telefonerà, ma se lo farà gli dirò che Kakà non è in vendita, per nessun motivo». Se Galliani si è espo*sto così, significa che la trattativa col Re*al richiama in prima persona Berlusconi. Da tempo i figli chiedono un suo concre*to e consistente rientro economico, rien*tro che anche quest’anno non potrà avve*nire, se non con la cessione di Kakà, visto che il bilancio del club si è chiuso in ros*so per 66,8 milioni di euro. Col brasiliano al Real, e con i soldi della Champions Lea*gue (ancora da conquistare), il Milan po*trebbe tornare in ottima salute finanzia*ria, ma sarebbe assai meno rigoglioso sul piano tecnico.
I SALUTI - Un punto sembra chiaro, per quello che ha sempre detto e sempre pen*sato Kakà: non sarà lui, e nemmeno suo padre Bosco Leite (che in Spagna consi*derano, in qualità di agente del figlio, molto vicino a Florentino Perez), a spin*gere per lasciare il Milan. Toccherà al Milan prendersi le responsabilità. Non fi*nirà come con Ancelotti, su cui Berlusco*ni ha scaricato tutte le colpe possibili e immaginabili, comprese quelle evidenti del presidente e dei dirigenti: se il club rossonero lo manda in Spagna, non sarà lui a dare l’annuncio e il Milan dovrà spie*gare perchè.
Alberto Polverosi
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