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Old 03-03-2009, 09:34   #10
ania
Senior Member
 
Iscritto dal: Nov 2006
Messaggi: 1886
Concordo pienamente con DOS.

Comunque, prima di guardare ciò che fanno altri, rifletterei su come stiamo messi noi.
Non mi pare si possa pretendere di dare grandi lezioni.
http://www.molecularlab.it/fecondazi...e_40/index.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi.../1_ricerca.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...i/2_tutela.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...rminazione.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...condazione.asp

A mio modo di vedere, davvero una vergogna.



http://www.molecularlab.it/fecondazi...scienziati.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...i/dulbecco.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...i/veronesi.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...montalcini.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...zioni/hack.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...ni/vattimo.asp

http://www.molecularlab.it/fecondazi...berlinguer.asp

E poi rifletterei sul fenomeno di turismo procreativo che naturalmente solo le coppie più abbienti possono permettersi e che è conseguenza di questa legge oscurantista, ingiusta, inumana ed antiscientifica.


Fecondazione, cresce il turismo "low cost"

Su Internet è boom di siti in lingua italiana di centri esteri


ROMA
Tanti italiani, per aggirare i limiti imposti dalla legge 40, cercano la cicogna fuori dall’Italia, anche quando i budget familiari non sono floridi.
E se la Spagna continua a fare la parte del leone - è infatti la Penisola iberica la meta più gettonata dagli italiani - tra i Paesi scelti dai nostri connazionali si fanno spazio anche i Paesi dell’Est, dove i costi sono sensibilmente più bassi.
A denunciare il fenomeno, che completa il «quadro dei "viaggi della speranza" iniziati con la legge 40 e irti di incognite e difficoltà psicologiche per i pazienti», è Andrea Borini, presidente di Cecos Italia e dell’Osservatorio turismo procreativo.

Ma non è questa l’unica novità emersa dal rapporto sulla Pma illustrato oggi da Borini nel corso di un convegno sul tema, organizzato dalla Provincia di Milano.
I centri esteri si attrezzano di fronte alla domanda crescente dei nostri connazionali alla ricerca di un figlio: proliferano, sulla rete, i siti web in lingua italiana di centri stranieri.
In poco più di due anni oltre 40 hanno optato per la nostra lingua, segno che «le limitazioni della nostra legge - assicura Borini - continuano ad incrementare il business nel resto d’Europa, e mandano i pazienti allo sbaraglio».

Secondo il presidente dell’Osservatorio turismo procreativo, si tratta di «una tendenza preoccupante, diretta conseguenza di una legge che, al di là dei contenuti evidentemente discutibili, non tiene neppure presente che viviamo in una Europa ormai senza frontiere».

«Le troppe limitazioni italiane - incalza Borini - spingono molte coppie con problemi di sterilità ad espatriare per cercare all’estero una soluzione al proprio problema, costringendole a ’viaggi della speranzà irti di incognite e difficoltà psicologiche, in paesi in cui non sempre vengono attuati seri controlli».

«L’apertura di un così considerevole numero di siti web in italiano da parte di Centri esteri è significativo - prosegue l’esperto - questo fenomeno esiste solo per i trattamenti di odontoiatria in Ungheria. Le coppie che espatriano alla ricerca di un figlio, infatti, sono anche costrette ad affrontare elevati costi economici».
Non a caso accanto a Paesi quali la Spagna, la Svizzera, il Belgio e la Gran Bretagna, nonchè gli Usa per i pazienti più facoltosi, iniziano a farsi spazio anche i Paesi dell’Est o quelli considerati economicamente pi accessibili, dove non a caso la presenza di italiani alla ricerca della cicogna è cresciuto sensibilmente.

Nella Repubblica Ceca, ad esempio, c’è un centro che effettua la fecondazione eterologa, possibilità negata in Italia dalla legge 40.
In Turchia, dove la Pma si effettua presso l’ospedale pubblico di Istanbul, le coppie italiane rappresentato il 10-20% del totale.
E ancora in Slovenia, con i suoi centri di Lubiana, Maribor e Postojna, gli italiani sono presenti da sempre, ma dopo la legge 40 il loro arrivo si è consolidato innegabilmente.
Nel solo centro di Lubiana rappresentano ormai il 10% del totale.

17-02-2008


La Stampa


Ultima modifica di ania : 03-03-2009 alle 11:18.
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