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Originariamente inviato da Kharonte85
Anche il dato che dice che piu' del 90% degli stupri č fatto da Italiani per lo piu' conoscenti della vittima dovrebbe fare riflettere...
Usciamo da facili ideologie: psicologia non vuol dire buonismo. Cominciamo col togliere il marchio della nazionalitā allo stupratore e diamogli l'identitā di uomo e ammettiamo che la pena (chiunque la debba scontare) deve essere certa (5 anni sicuri spaventano piu' di 20anni incerti) ma anche rieducativa (il che significa che la si fa soprattutto in galera), altrimenti tutto č inutile e tutto non serve ad evitare che le cose si ripetano.
Il rischio di questa idealizzazione dello straniero=stupratore non rende giustizia ad un fenomeno molto piu' complesso che purtroppo fa parte ANCHE della cultura italiana (e cristiana-cattolica che per secoli ha svalutato la figura della donna)
Aggiungiamo anche che il tentativo di emancipazione femminile che nel secolo scorso ha avuto luogo e (tutt'ora prosegue) puo' e potrā essere concausa di un ritorno violento dell'uomo sulla donna che vede minacciato la sua posizione e la sua predominanza sociale per la prima volta dopo secoli.
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Apparte che la storia del 90% degli stupri, usata spesso da scudo da molti utenti, č una cosa supposta, la cui numerositā vā dimostrata.
Nessuno contesta che ci siano, e che ce ne siano molti, ma gli stupri
violenti in strada, sono una cosa parimenti orrenda, e hanno anche una provenienza abbastanza definita.
Circa l'ultima cosa.... bah..demagogia.
"il ritorno dell'uomo per l'emancipazione femminile"... gli stupratori sono dei criminali, e generalizzare al genere maschile in questo modo č oltremodo offensivo.