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L´amianto è il pericolo «che noi cittadini temevamo e per questo abbiamo fatto esposti il 13 e il 20 agosto, senza avere risposte, o quasi» spiega Manlio Pasqualini. È l´amianto che l´Eur spa (società per il 90% del ministero delle Finanze, per il restante del Comune) ha sempre detto di aver tolto prima che la dinamite distruggesse il capolavoro progettato da Cesare Ligini: «Al momento della demolizione, il Velodromo - si legge nel sito della società - era privo di ogni traccia di amianto. Due anni fa, infatti, la proprietà aveva proceduto ad eliminarne ogni traccia presente all´interno dell´impianto provvedendo ad un collaudo finale della bonifica effettuata». La società Eur «si riferisce alla bonifica, nel 2006, della centrale termica dell´impianto. Ma evidentemente di amianto ce ne era ancora. Un po´ ovunque» spiega l´avvocato Giuseppe Dante, il cui studio, in viale del Ciclismo, si affaccia proprio sulla montagna di detriti che ogni giorno le ruspe (mercoledì ce ne erano quattro) portano via. Gli operai lavorano senza protezione. Ma l´amianto è stato tolto del tutto?
Il 9 gennaio 2009 la ditta di smaltimento scrive alla Asl e all´Eur spa che «durante tali attività di bonifica sono state rinvenute alcune tubazioni in cemento-amianto murate all´interno della soletta del camminamento del tunnel con entrata lato via della Tecnica». Rimosso l´amianto, la bocca del tunnel è stata interrata. «Mi vengono i brividi - dice Cristina Lattanzi, del comitato Salute e ambiente Eur - se penso che quel tunnel portava agli spogliatoi demoliti nel 2006. Ma quelli, li avevano bonificati?».
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