venerdì 23 gennaio 2009
Roma - È lo strumento attraverso cui il worm
Conficker sta mietendo
grossa parte delle sue vittime. Approfittando di una banale distrazione, spinge gli utenti a
cliccare sull'icona sbagliata eseguendo così il suo codice malevolo: il risultato è una infezione che non si riesce a debellare, nonostante la cura esista da un pezzo. E il problema è che le istruzioni per disabilitare l'Autorun, lo strumento buono trasformato in arma cattiva, erano sbagliate: o forse no.
A
segnalarlo è stato il
CERT, il team statunitense del
Department of Homeland Security che si occupa di sicurezza informatica: inserendo all'interno di una chiavetta o di un CD un apposito file
Autorun.inf opportunamente realizzato si può spingere il malcapitato di turno ad eseguire involontariamente del codice indesiderato. La soluzione è, ovviamente,
disabilitare l'Autorun: il problema è che le procedure per farlo parrebbero essere inefficaci.
Il CERT descrive due diversi modi per tentare di bloccare l'esecuzione automatica all'atto dell'inserimento di un CD o del collegamento di una periferica esterna di archivio. In entrambi i casi occorre andare a modificare una voce del registro di sistema,
Autorun e
NoDriveTypeAutorun: in entrambi i casi, tuttavia,
la procedura illustrata dal sito Microsoft sembrerebbe non avere gli esiti sperati. Per questo l'ente a stelle e strisce
ha elaborato un walkaround, vale a dire un metodo alternativo per risolvere il problema.
Il problema, in realtà, sarebbe limitato alle macchine che montano Windows 2000, Windows XP e Windows 2003 Server. Per i più recenti Vista e 2008 Server, infatti, Microsoft ha da tempo rilasciato un aggiornamento automatico che risolve il problema consentendo di disabilitare l'Autorun. Per tutti gli altri è invece
necessario installare manualmente una patch che corregge il problema:
patch che è presente da tempo, ma che
evidentemente era sfuggita al CERT.
Microsoft, da parte sua, non ha potuto fare altro che
segnare la patch in questione all'ente USA, che ha provveduto ad aggiungere un update al termine del suo bollettino.
Luca Annunziata
Fonte:
Punto Informatico