Quote:
Originariamente inviato da levissimo
grazie
allora ordino da un sito il gamecube con zelda pack(sperando che sia carino) ho visto che mi viene comprese spedizioni solo 12€ in più che prenderlo al negozio privo di giochi
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No, zelda non è carino. Zelda The Wind Waker è un capolavoro

ù
quoto da un altro forum:
"Dico subito, senza stare a farmi troppe seghe, che Zelda - The Wind Waker, è una delle migliori avventure a cui ho giocato in vita mia. Forse addirittura uno dei migliori videogiochi. Ma se mi domando cos'è che mi ha dato tanta soddisfazione non so darmi una risposta precisa.
E' sicuramente associato alla libertà e al senso di smarrimento geografico che ho provato durante i due mesi che ho passato attaccato alla console. Il mondo di Zelda è sconfinato. E' quasi infinito. Per andare con la nostra archetta dal punto più a sud della mappa a quello più a nord ci si mette più di 20 minuti. 20 minuti dove praticamente non succede niente (proprio come nelle grandi traversate) o quasi. Ma non te ne puoi andare in cucina a farti un panino e mollare così il joypad, ci sono i pescecani, mine galleggianti e galeoni fantasmi, e quindi te ne stai davanti alla tv e navighi per un sacco di tempo, poco del tuo panorama cambia. Gli alisei continuano a spirare. L'oceano cambia colore. Il sole tramonta e risorge. Ogni tanto piove. E poi? E poi ti annoi. E questa è una cosa assolutamente rivoluzionaria. Annoiarsi a giocare! Ma come? Sì. L'avventura arriverà ma per conquistarla, per combattere arpie che ti sparano addosso palle infuocate, accecare enormi piovre devi circumnavigare il pianeta di Zelda, scoprire migliaia di arcipelaghi, di isole vulcaniche e di atolli ghiacciati. E lo puoi fare con calma, senza che nessuno zombie o nazista ti corra dietro. Ti senti un esploratore che non si ricorda nemmeno più quale è l'obiettivo, il mistero da risolvere. In ogni isola dove attraccherai troverai una caverna che ti porterà a trovare un tesoro, una giungla tropicale trapuntata di lucciole e omini foglia che suonano il violino. La sensazione che si sente giocando a Zelda è che il racconto lineare, il maledetto senso unico di Tomb Raider, fatto di ostacoli imprescindibili, di rebus e mostri da massacrare per giungere il più velocemente possibile alla conclusione, non c'è più. Non c'è nemmeno la consapevolezza che facendo tre passi in più a lato ti troverai davanti a un roccione invalicabile. Il gioco può essere affrontato in mille modi differenti e non c'è una guida su Internet che ti indichi la stessa via. Se sei un giocatore curioso e con un mucchio di tempo da perdere, avrai altre decine di sottoavventure da sviluppare che hanno poco a che vedere con la trama principale e che non sono necessarie per arrivare ai titoli di coda.
Un'altra cosa notevole è che in questo mondo fatto di isole e mare ci sono un paio di posti sicuri dove vai a riprenderti dopo scontri che ti hanno quasi ucciso. L'isola dove sei nato e vive tua nonna, una vecchietta sempre felice di rivederti che prepara delle zuppe rigeneranti e un'altra isola piena di negozi, di tipi strani che cercano di fregarti, che ti sfidano a gare improbabili (la più divertente è quella di riuscire a caricarti tutti i maiali che vivono sulla spiaggia in un minuto), a ragazzini che ti invitano a giocare a nascondino.
Per colpa di Zelda ho passato un'estate nell'oscurità di una stanza con 43 gradi e non so che percentuale di umidità, sono stato divorato dalle zanzare tigre, non ho scritto una riga, mi sono nutrito di scatole e congelati. Ripensandoci adesso, è stata una insonne, intossicante, insana esperienza di gioco durata un mucchio di tempo, ma che non esiterei un istante a rifare."
Niccolò Ammaniti, scrittore e sceneggiatore - Rolling Stone 01