View Single Post
Old 04-01-2009, 14:54   #91
zivagho
Member
 
L'Avatar di zivagho
 
Iscritto dal: Jan 2008
Città: Italy
Messaggi: 39
io comunque continuo a sostenere l'ipotesi che la pirateria e alimentata dai prezzi proibitivi di film e cd musicali perche invece di spendere soldoni per giocare a guardia e ladri non diminuiscono i prezzi?????
Joel Tenenbaum è solo una delle tante, sfortunate vittime di RIAA capitate davanti al giudice senza avvocato al seguito, ma fortuna migliore del coinvolgimento di Nesson non poteva capitargli: il professore di legge dice di essere intenzionato a provare davanti alla corte che il Digital Theft Deterrence and Copyright Damages Improvement Act approvato nel 1999 è incostituzionale, perché permette a RIAA e altre organizzazioni private di sfruttare in cause civili una legge di tipo penale. Non bastasse questo, Nesson sostiene che le major hanno abusato del processo legale per intimorire i presunti colpevoli con la prospettiva di cause lunghe e costose, effettivamente trasformando le corti in “agenzie di infimo livello per la riscossione dei pagamenti“.
Alle accuse di Nesson RIAA ha risposto tramite la portavoce Cara Duckworth, affermando il principio secondo cui la persecuzione legale delle major è una risposta adeguata alle perdite multimiliardarie teoricamente subite a causa del file sharing non autorizzato. “Quello che dovrebbe essere chiaro è che scaricare e distribuire musica illegalmente è un’attività parecchio rischiosa e niente affatto anonima“, ringhia minacciosa Duckworth.
Tutta la baldanza delle major è però svanita nel nulla quando nel caso SONY BMG Music v. Tenenbaum Nesson ha messo in gioco una lista di testimoni a dir poco eccezionale: a provare l’abuso della legge da parte di RIAA saranno chiamati in causa nomi eccellenti del calibro di Lawrence Lessing, autore del lavoro seminale Free Culture, John Perry Barlow, ex componente della band The Grateful Dead e co-fondatore nientemeno che di Electronic Frontier Foundation, il direttore scientifico del progetto di P2P della Comunità Europea P2P Next Johan Pouwelse e altri grandi nomi dell’accademia.
RIAA avrà ora di fronte uno schieramento potenzialmente in grado di radere al suolo qualsiasi velleità di rivalsa legale sulle abitudini di sharing di Joel Tenenbaum e, qualora le accuse di Nesson venissero accolte dal giudice e dalla giuria, capace di bloccare una volta per tutte la Santa Crociata delle etichette discografiche contro il P2P negli States e non solo. A conferma dell’importanza capitale della questione, la prima reazione di RIAA è stata di paura: l’organizzazione ha chiesto e ottenuto dal giudice il rinvio del processo dalla data fissata del primo dicembre al 30 marzo 2009.
L’altro grande macigno che minaccia di cadere sulle teste dei discografici è quello della seconda class action istituita nei confronti delle etichette, che segue quella già avviata da Tanya Andersen dopo la storica vittoria nel caso Andersen v. Atlantic. Dall’Oregon ci si sposta in questo caso a St. Louis, Missouri, dove la difesa del caso Atlantic Recording v. Raleigh ha controaccusato RIAA di violazione della legge federale Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act (RICO), frode, violazione del Computer Fraud and Abuse Act, cospirazione e chi più ne ha più ne metta.
Anche in questo caso come in quello di Tanya Andersen viene messa sotto accusa la tattica dei discografici di citare in giudizio persone innocenti e chiedere risarcimenti esorbitanti. Alla class action può partecipare qualunque cittadino statunitense sia stato “falsamente accusato” di download e condivisione illegali (e non sono pochi), abbia dovuto affrontare spese legali nel tentativo di difendersi da tali accuse e si sia visto violare il computer “senza permesso o autorizzazione” dagli investigatori al soldo delle major.
Articolo
Quote:
Originariamente inviato da pierodj Guarda i messaggi
certo, vaglielo a dire alle migliaia di persone che sono state denunciate dalla RIAA & co.

e meno male che dici agli altri di svegliarsi

Ultima modifica di zivagho : 04-01-2009 alle 15:07.
zivagho è offline   Rispondi citando il messaggio o parte di esso