Quote:
Originariamente inviato da RS7000
20 anni fa avevo il mio gruppo di amici e si usciva, ma non mi ricordo più se c'era il sabato sera di mezzo, ad ogni modo non ho mai avuto a che fare con le discoteche. Al massimo si andava ogni tanto nei pub o birrerie o più semplicemente si faceva baldoria a casa di qualche mio amico. Forse una volta c'erano meno pretese di oggi e ci si divertiva con poco.
|
Secondo me no. E' sempre esistita gente che preferisce andare a ballare, o andare al pub, o incontrarsi a casa di qualcuno. Non si tratta di pretese.
Quote:
Originariamente inviato da mrhanky
Il problema è che molte persone sono terrorizzate dalla solitudine e dalla paura di apparire "diverse", per cui piuttosto che essere fuori dal coro, seguono il gruppo, fanno cose che non vogliono e stanno con persone che sono diverse da loro.
E sono in pochi ad avere il coraggio di staccarsi da quella che per loro è soltanto una routine, sopratutto quando si è molto giovani.
|
Ma cosa significa? Ma chi te lo dice? E poi fammi capire, stare con persone diverse da se stessi é negativo? Meglio stare con persone tutte uguali a te? E dov'é il piacere?
Ti do' ragione quando parli di fare cose che non ci piacciono. Qualche volta va bene accontentare qualcun altro (se si ha una comitiva) ma se diventa un obbligo allora non va piu' bene.
Quote:
Hai appena descritto l'italiano medio: il sabato a lavare la macchina, poi l'aperitivo, irrinunciabile, la sera in discoteca, ma non senza vantarsi di aver bevuto almeno 5 "shottini" da 10 euro l'uno.
E la domenica il calcio ovviamente, come ciliegina sulla torta...
|
Ma anche no.
Questo forum mi sorprende sempre; ci sono continuamente nuovi esperti di sociologia che pretendono di aver capito tutto con le loro perle di saggezza.
Ma dico iio, uno vuole andare a ballare? Gli piace? No problema.
Pub? Risto? no problema.
Vuoi stare a casa? No problema, ma per favore, non diamo la colpa agli altri se hanno interessi diversi dai nostri. Poi se rimanere a casa sempre diventa un'abitudine, qualche problemino c'é. Ma é un problemino della persona, non degli altri.