Quote:
Originariamente inviato da dario fgx
non chiarisce il mio dubbio...e mi spiego:
A pag.710 assume che il segnale differenziale applicato vid è più piccolo di 25mV.
Fatto ciò prende i primi 2 termini dello sviluppo di exp(x) per esprimere le correnti di collettore.
Usa la linearizzazione cosi' ottenuta per fare numerose considerazioni, nelle pagine successive perviene al guadagno differenziale e quello single endedly sempre facendo uso delle correnti di collettore cosi' calcolate.
La mia domanda è questa:
Se io lavoro con 50mV nel mio circuito di laboratorio, posso ancora utilizzare quelle espressioni per calcolarmi il guadagno?
Io l'ho fatto ed ho ottenuto un ottimo accordo con l'ampiezza picco-picco dell'oscilloscopio e il valore della tensione di collettore (considerando solo il segnale) calcolata con la formula 7.91 del sedra.
Però questa formula dovrebbe valere per segnali più piccoli di 20mV!
E' questo che non mi torna!
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per questo ho evidenziato il termine "possiamo":
il riferimento dei 25mV è soltanto di tipo empirico, non ha validità di carattere assoluto. Vt vale 25mV soltanto a temperatura ambiente, se il chip lavora a 50 gradi Vt aumenta... È chiaro che un riferimento che dipenda dalla temperatura non è così valido no? Quindi si assumono i 25mV come "prima approssimazione" ma se si eccede quel valore non significa che l'ipotesi di piccoli segnali viene meno...