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Old 31-10-2008, 09:52   #566
yossarian
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Originariamente inviato da evelon Guarda i messaggi

Su questo non sono d'accordo..

I funzionari dell'agenzia delle entrate (così come gli agenti della GdF) non recuperano i soldi per "pagarsi lo stipendio negli anni futuri" nè per "garantirsi il premio a fine anno"

Lavorano (o dovrebbero farlo) solo ed esclusivamente perchè è il loro dovere.

Comunque, per quanto nè sò, Brunetta non può fare distinzioni di questo tipo ed a fronte di un ufficio della AdE (ma anche di molti, perchè cce ne sono sicuramente) che fà il suo lavoro non puoi negare che la PA è uno dei peggiori cancri in seno allo stato...

Se non ricordo male dalla relazione di bilancio della corte dei conti (mica quattro fessi) le principali voci di spesa per lo stato italiano sono la PA e la sanità....e solo per le spese ordinarie!!! (vale a dire soldi ai dipendenti, non strutture nè attrezzature!!!)

Non penso serva aggiungere altro, se non ribadire che il ministro (di qualsiasi colore) non può entrare nell'operato dei singoli uffici (al max manda degli ispettori in casi fortemente sospetti) ma deve necessariamente agire "in alto"
la PA non funziona non per colpa di quei funzionari e impiegati che fanno il loro mestiere con coscienza ed è stato Brunetta stesso a parlare di incentivi e premi di produzione per chi ottiene risultati. Finora si sono solo visti premi elargiti per il raggiungimento degli obbiettivi a quei politici o a quei pubblici amministratori che hanno portato sul lastrico o in bancarotta gli enti che amministravano, ma non si sono visti incentivi per chi ha lavorato bene.
Se il sistema che dovrebbe controllare e, di conseguenza, premiare che ha svolot bene il proprio lavoro non è attuabile, Brunetta non sa quel che dice. Oppure, se lo è, finora non ha funzionato o ha funzionato al contrario. Di certo non è questo il modo migliore per invogliare la gente a lavorare.
Passando agli sprechi della PA, sarebbe opportuno ricordarsi che gli stessi non sono imputabili a chi lavora (che ad oggi guadagna quanto gli assenteisti e i nullafacenti) ma al modo in cui la PA è gestita. Non mi risulta che si stia facendo nulla per combattere il clientelismo o il nepotismo; neppure si sta facendo nulla per ridurre gli sprechi effettuando tagli in settori improduttivi ma utili per le finanze personali di privati cittadini. Alcuni esempi: i finanziamenti pubblici a partiti, sindacati, organi di stampa non indipendenti. Le spese che si sostengono ogni anno per pagare le pensioni e i TFR a chi ha svolto attività politica (qualcuno è in grado di spiegarmi in quale modo e per quale motivo una carica elettiva, che non sia quella di presidente della repubblica, quanto esplicitamente contemplata nella costituzione, possa dar luogo a godimento di pensione?); le spese per le cosiddette esternalizzazioni e consulenze private che, lungi dal portare benefici economici, hanno quadruplicato le spese e creato una inutile ridondanza di figure atte a svolgere le stesse mansioni. Queste tanto per citare alcune delle situazioni fin troppo note a tutti e su cui nessuno ha pensato bene di intervenire per ridurre le spese.
Il compito di un buon amministratore dovrebbe essre quello di far quadrare i bilanci garantendo un servizio della miglior qualità possibile con ciò che ha a disposizione. Per farlo è necessario aumentare la produzione (ben vengano le misure danno di assenteisti e fannulloni), ma anche quello di ridurre le spese vive, tagliando quelle voci di bilancio inutili per la collettività (soprattutto quando tali voci non sono previste o sono addirittura contro legge). Nell'ottica dell'aumento delle produttività, però, si inseriscono anche incentivi per chi svolge bene il proprio levoro che si vede così premiato rispetto ai nullafacenti ed è invogliato a lavorare meglio e di più: soprattutto in un settore come quello del "recupero crediti" dello stato nell'ottica di combattere quell'evasione a cui tutti i governi, a chiacchiere, dichiarano guerra
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