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Old 15-10-2008, 08:59   #10
FA.Picard
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Il massacro del 17 aprile 1991
La vita di Pietro Maso scorre normale fino a circa un anno prima del delitto, quando alla scuola (abbandonata al terzo anno dell'istituto agrario) ed a lavori del tutto insoddisfacenti, il giovane comincia a preferire un modo di vivere ben più stimolante ed a lui congeniale, facendo una vita consumistica da viveur.

Il suo amico più caro, nonché principale complice del delitto, è Giorgio Carbognin, 18 anni. A lui si uniranno anche il diciottenne Paolo Cavazza e l'unico minore del gruppo, Damiano Burato, che avrebbe raggiunto la maggiore età due mesi dopo. Sei mesi prima della notte del delitto cominciarono i piani e i tentativi del massacro. Assieme all'amico "rubano" 25 milioni di lire dal conto della madre e decidono di ucciderla prima ceh lei scopra l'ammanco.

Il delitto avviene nella notte fra il 17 e il 18 aprile 1991. Quella sera Maso, Carbognin, Cavazza e Burato si ritrovano nel bar che usavano frequentare, e discutono gli ultimi dettagli. Alle 23, i genitori di Pietro non si trovano ancora in casa, poiché stanno tornando da Lonigo dove avevano preso parte a un incontro dei neo-catecumenali.

Alle 23.10 l'auto dei genitori giunge nel garage. Antonio accende la luce ma si accorge che manca la corrente. Così sale le scale per raggiungere, al primo piano, il contatore. Giunto in cucina, viene subito colpito dal figlio, armato di un tubo di ferro; Damiano lo colpisce a sua volta con una pentola. Poco dopo arriva Rosa e viene aggredita da Paolo e Giorgio, armati rispettivamente di un bloccasterzo e un'altra pentola. La madre di Pietro non muore sul colpo, così il figlio interviene e oltre a colpirla lui stesso,cerca di soffocarla mettendole in gola del cotone e chiudendole la faccia in un sacchetto di nylon.Nel frattempo Paolo si accanisce contro il signor Maso premendogli il piede sulla gola. Cinquantatre minuti dopo i primi colpi, le due vittime cessano definitivamente di respirare.

A delitto compiuto, i ragazzi si disfano degli oggetti serviti allo scopo, e anche delle tute utilizzate per proteggersi dal sangue. Pietro per crearsi un alibi con Giorgio si reca in due diverse discoteche (nella prima non riescono ad entrare perché piena). Alle 2 del mattino rientra a casa per fare la finta scoperta. Avverte i vicini di aver visto, salendo le scale, "due gambe". Appare scosso e impaurito. Uno dei vicini entra in casa, sale le scale e scopre la scena.
ma che senso ha far vivere persone del genere?
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