La pubblica accusa: Comportamento di "enorme gravità, nessuna attenuante"
Proposta la condanna anche agli altri sette imputati e alla società che certificò i bilanci
Crac Parmalat, le richieste del pm "Tredici anni per Calisto Tanzi"
Greco, già magistrato di Mani Pulite: "Il processo pari ad una brutta vicenda di mafia"
Ma l'imputato non ci sta: "Richiesta esagerata rispetto al mio effettivo ruolo"
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MILANO - Tredici anni di reclusione chiesti dalla Procura di Milano per Calisto Tanzi, l'ex patron di Parmalat accusato del crac dell'azienda emiliana. "Si tratta di un aggiotaggio irripetibile, di enorme gravità - 14 miliardi di euro di buco, 200.000 risparmiatori danneggiati - e non si possono concedere attenuanti" in casi del genere, ha detto nella requisitoria il sostituto procuratore Eugenio Fusco.
"Paragonabile ad una brutta vicenda di mafia". Il procuratore aggiunto Francesco Greco è stato ancor più duro. Riprendendo le parole pronunciate anni fa da un analista della Bank of America, il pm ha paragonato il processo Parmalat ad "una brutta vicenda di mafia". "Il crollo della finanza internazionale di questi giorni è la migliore dimostrazione - ha detto Greco - che l'intuizione della procura di Parma e Milano era giusta: le banche erano corresponsabili del crac di Parmalat". Il magistrato già di Mani pulite ha sottolineato che le banche hanno venduto a Parmalat "quei titoli tossici di cui oggi parlano tutti i giornali".
Chiesta la condanna agli altri 7 imputati. A quasi cinque anni dal fallimento e a tre dall'inizio del processo, la Procura milanese ha chiesto di condannare Tanzi per aggiotaggio e ostacolo agli organismi di vigilanza insieme ad altri 7 imputati e a Italaudit, ex Grant Thornton, la società che certificò i bilanci, per la quale è stata richiesta una pena pecuniaria di 300 mila euro e la confisca di 600 mila euro.
Proposte pene da 6 a 3 anni e mezzo. Chiesti sei anni di condanna per Luca Sala, ex funzionario di Bank of America; cinque per Luis Moncada, collega di Sala; tre anni e sei mesi per Antonio Luzi, altro manager di Bank of America. Identica pena è stata proposta anche per Giovanni Bonici di Parmalat Venezuela; cinque anni per Luciano Silingardi, banchiere e componente del cda di Collecchio, e per Paolo Scumè; quattro invece per Enrico Barachini, anche loro del consiglio di amministrazione di Parmalat.
In serata lo stesso Tanzi ha commentato la requisitoria del pubblico ministero parlando al telefono con uno dei suoi legali. "E' stata una richiesta esagerata rispetto al mio effettivo ruolo", ha detto l'ex numero uno di Parmalat senza escludere la possibilità di rendere dichiarazioni spontanee nel proseguio del processo.
(6 ottobre 2008)
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Io non mi aspetto niente da questo processo,i meccanismo di protezione massonica si sono gia messi in moto...
Questo processo non si deve fare per tre motivi:
- Tanzi faceva "favori" a molte persone nel ripulire il denaro
- I metodo utilizzati per effettuare questa repulisti devono rimanere segreti per le parti in causa.
- Gli avvenimenti del Crac Parmalat sn molto ma molto simili al Crac dell'Ambrosiano e il riciclaggio di denaro pare assimilabile all'attività di un certo Sindona.
ripeto,certi meccanismi devono rimanere all'oscuro e vedrete che andrà così...