A quanto sembra il Parlamento Europeo ha accettato la petizione che chiedeva di emendare il progetto europeo di regolamentazione dei brevetti il quale, inopinatamente, prevedeva di brevettare "soluzioni software" (qualsiasi cosa voglia dire

), rimandando quindi i lavori sulla legge e permettendo ai rappresentanti della petizione di "testimoniare" di fronte alla commissione legiferante.
Per chi si fosse perso il filo della questione, riassumerò dicendo che una confederazione di piccole e medie case software, inclusi tutti i maggiori distributori Linux (mandrake, debian ed altri) ha dato vita ad una protesta contro il progetto di brevettare "soluzioni software" affermando (a ragione a mio parere) che tale generica definizione avrebbe ridotto nell'impossibilità di produrre tecnologia tutti i progetti Open Source e tutti i produttori privi di un ufficio legale abbastanza potente da far valere i suoi diritti.
Per contro, le majors del software (indovinate chi, sopra tutti?) e l'ufficio brevetti USA, sostengono che l'Europa permette situazioni illegali e blocca l'incentivazione tipica del mercato

di cui la tecnologia beneficia.
Qui trovate la rassegna stampa del comitato contro le patenti software:
http://swpat.ffii.org/journal/news/i...#swnpeti031001
E, personalmente, vi invito a firmare qui per difendere la piccola e media industria del software europeo, che sull'Open Source vive e dall'Open Source ha tratto l'ossigeno necessario per proporre a committenti istituzionali progetti di notevole estensione (molte amministrazioni pubbliche, ormai anche in Italia, chiedono a sviluppatori locali di sviluppare progetti di informatica amministrativa su Linux per contenere i costi e, così facendo, impiegano risorse presenti sul territorio invece di consegnarsi mani e piedi a voisapetebenechi).
http://petition.eurolinux.org/index_html