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Old 12-09-2008, 09:12   #1
AntonioBO
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Repressione continua del nuovo fascismo italiano al governo.Tocca all'Islam e poi....

Dal sito di Repubblica on line

ROMA - Stretta sulle moschee d'Italia. Nessuna costruzione a meno di un chilometro da una chiesa, via libera solo dopo referendum locale, imam di lingua italiana e iscritti a un apposito albo, nomi dei finanziatori italiani ed esteri, passaggio di ogni competenza dallo Stato alle Regioni, rifiuto esplicito della poligamia, divieto di scuole coraniche e minareti. La Lega Nord lancia la sfida all'islam italiano: martedì prossimo il capogruppo del Carroccio alla Camera, Roberto Cota, presenterà infatti una proposta di legge in sei articoli per "arginare il proliferare delle moschee di casa nostra". Al testo, il settimanale Metropoli, in edicola domenica prossima con Repubblica, dedica un'analisi dettagliata.

La proposta, firmata da Cota e da tutti i deputati della Lega, è frutto del lavoro di Andrea Gibelli, presidente della commissione Attività produttive alla Camera. Un lavoro cominciato nella scorsa legislatura, a cui non manca il tacito appoggio del responsabile del Viminale. "Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, sa della nostra iniziativa e ha letto l'articolato - conferma Cota - ma la proposta di legge resta di iniziativa parlamentare: la presenteremo come Lega e chiederemo che venga prontamente calendarizzata in aula. Abbiamo avuto già qualche riscontro positivo anche dall'opposizione: Udc in particolare". Ma cosa prevedono in concreto i sei articoli del testo?

Formalmente la proposta di legge targata Carroccio mira a disciplinare i luoghi di culto delle confessioni religiose, che non hanno ancora stipulato un'intesa con lo Stato. Ma, leggendo la relazione introduttiva, si svela il vero obiettivo dei leghisti: porre vincoli e divieti alla costruzione di nuove moschee in Italia. Non semplici luoghi di preghiera, ma "luoghi politici e simbolici di una civiltà che ha avuto un percorso di 1.400 anni in antitesi alla cultura occidentale". La diffidenza leghista verso l'islam si conferma dalle parole successive: "Spesso la moschea è anche luogo militare e le cronache quotidiane sono testimoni di fatti raccapriccianti".

E ancora: "Il fatto che all'interno di numerose moschee italiane siano stati segnalati pericolosi terroristi internazionali legati ad Al Qaeda, non può far ritardare una discussione che coinvolge la sicurezza stessa dei cittadini". Il Carroccio è poi contrario "alla presenza di scuole coraniche, spesso clandestine, ritenute complementari all'esercizio di culto" e alle attività commerciali nelle moschee.

Vediamo il testo nel dettaglio. L'articolo 1 della "Disposizione per la realizzazione di nuovi edifici dedicati ai culti ammessi" demanda alle singole Regioni la competenza ad autorizzare l'apertura di luoghi di culto per le religioni, che non abbiano sottoscritto intese con lo Stato (come l'islam per l'appunto). L'articolo 2 prevede il diritto del Comune a organizzare un referendum tra la popolazione locale, per approvare o meno la costruzione di una nuova moschea. "La confessione religiosa deve anche presentare apposita domanda alla Regione interessata, corredata dal progetto edilizio, dal piano economico-finanziario e dall'elenco degli eventuali finanziatori italiani o esteri".

L'articolo 3 pone dei vincoli di distanza: "Non possono essere edificati o destinati a uso legato al culto edifici, se già esiste un edificio appartenente ad altra confessione nel raggio di un chilometro". Tradotto: nessuna moschea vicino a una chiesa. In base all'articolo 4, poi, "gli imam devono essere inseriti nell'albo e impegnarsi a utilizzare durante il loro ministero la lingua italiana". Mentre è fatto "divieto di svolgimento di attività non strettamente collegate all'esercizio; tale divieto comprende anche le attività di istruzione e di formazione a qualunque titolo esercitate". Gli ultimi due articoli sono disposizioni tecniche e transitorie.

Immediate le reazioni delle principali organizzazioni musulmane in Italia, che seppure dicono di condividere alcuni aspetti della proposta leghista (come le prediche in italiano), ne criticano la "pericolosa deriva discriminatoria" e chiedono che si arrivi rapidamente a un'intesa tra l'islam e lo Stato italiano.
Fine articolo



Lo schifo di questo governo continua senza ritegno e senza limiti. Si soffia sul vento dell'intolleranza solleticando gli istinti peggiori delle persone. Si alimenta l'odio e basta. La prossima volta a chi tocca?
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"mo va a fer dal pugnàt!
THO' UN CUOCO .....(Daniele Luttazzi Raiperunanotte 25/03/2010)
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