Galliani-Ancelotti a cena: in campo i 3 Palloni d'Oro
08:00 del 04 settembre
La sventola da 25 metri di Valiani rimbombava ancora, a distanza di due giorni. Un carneade che rovina la festa di Ronaldinho, ma si può? Le tempie dolevano, bisognava fare qualcosa. Parlarne, come minimo. E nel frattempo mangiarci su, aiutati da un goccio di quello buono. Così ne hanno parlato, martedì sera a cena, Adriano Galliani e Ariedo Braida con Carlo Ancelotti in un ristorante all'Arena di Milano. Serata dai toni distesi. Argomento scontato: il Milan, la sconfitta contro il Bologna, Ronaldinho e le sue magie per ora vane, le attese sul rientro degli infortunati. E il modulo, cioé il nodo della vicenda, ossia l'argomento su cui Ancelotti e la dirigenza hanno vedute diverse. Il club, quindi Berlusconi e di conseguenza Galliani, spinge per la soluzione più ardita: si vuole in campo, a maggior ragione contro le piccole, il trio di tenori, i tre Palloni d'oro Kakà, Ronaldinho e Shevchenko

più un centravanti (Inzaghi o Pato). O comunque il club fa notare che di fronte ad avversari di piccolo-medio calibro non è un rischio schierare quattro attaccanti, come accaduto domenica scorsa nella ripresa contro il Bologna, anche se per qualcuno non si è trattato di una spontanea decisione del tecnico. Dovendo gestire problemi di equilibrio a centrocampo, Ancelotti non è molto convinto: fosse per lui, il Milan giocherebbe sempre con il caro albero di Natale, un 4-3-2-1 con tre mediani in mezzo al campo e tre giocatori d'attacco (Kakà e Ronaldinho dietro all'unica punta).
Intanto Kakà è pronto e ci sarà a Genova alla ripresa del campionato, così come il nuovo acquisto Senderos in difesa. Quel giorno il nuovo Milan assumerà una fisionomia più precisa. Con tre o quattro punte?
(Repubblica)