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Originariamente inviato da :dissident:
il problema (per come la vedo io) è che se consideri la forza di gravità esclusivamente come una distorsione dello spazio tempo, in questo caso la sua azione potrebbe essere immediata (è lo stesso discorso dell'espansione dello spazio, che può essere superluminale), il punto è capire se questa forza sia davvero anche veicolata da una particella o meno
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La gravità E' per certo una distorsione dello spazio tempo, su questo non c'è dubbio.
Il fatto che il campo gravitazionale ammetta una quantizzazione implica l'esistenza del quanto del campo, appunto il gravitone.
Una non esclude l'altra, anzi. Ed in ogni caso c rimane un valora massimo, perchè la Relatività Generale non è altro che una generalizzazione della Relatività Ristretta, che appunto si basa sul fatto che c sia una invariante.
Anche per il campo EM il discorso è lo stesso: lo puoi vedere come un campo classico ondulatorio, ma se lo vuoi comprendere a pieno lo devi quantizzare, ed ecco che spunta fuori il fotone.
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Originariamente inviato da Krammer
si potrebbe però tranquillamente ribaltare la tua ipotesi: anche se la gravità fosse causata esclusivamente dalle distorsione dello spaziotempo (e quindi non veicolata da alcuna particella), non è per nulla detto che lo spaziotempo si distorga in modo immediato, o cmq superluminare.
nel senso: se sparisce il sole di colpo, questo non implica che lo spaziotempo si "raddrizzi" istantaneamente, passando da un cono alla superficie piatta in un istante. e viceversa naturalmente.
cmq il problema non si pone perchè non è verificabile, dal momento che l'energia/massa non può sparire istantaneamente 
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quoto.
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Originariamente inviato da wiri
L'unico problema relativo alla gravità è che la teoria quantistica dei campi si applica con frutto solo ai processi più semplici; in caso contrario il risultato era sempre infinito, e quindi privo di significato. Nel caso del campo elettromagnetico si è riusciti con un espediente matematico, a evitare di cadere nell'infinito, e la teoria mantiene così il suo potere preditttivo.Weinberg e Salam riuscirono poi a elaborare uno schema matematico che descriveva contemporaneamente la forza elettromagentica e quella debole, ed anche per quanto concerne l'interazione forte si è cercato di ricomprenderla nella GUT (grande teoria unificata) ricorrendo ad una simmetria astratta (di gauge) che ricomprende le tre forze fondamentali sopracitate. Resta fuori, per l'appunto, la forza di gravità, afflitta senza rimedio dal problema dell'infinito. Probabilmente il problema sarà risolvibile solo elaborando una teoria superunificata che comporta una supersimmetria, al fine di costruire quello che ogni fisico sogna, vale a dire una teoria unificata del campo, cioè la formulazione di un unico campo di forza che incorpori tutte le 4 forze fondamentali e che spieghi al contempo anche il comportamento delle particelle subatomiche, dato che tra particelle quantiche e le forze che agiscono su di esse vi è uno stretto collegamento.Se ciò fosse possibile, allora la convinzione di molti fisici che l'universo funzioni secondo un principio matematico unico, semplice ed elegante sarebbe confermata.
Attualmente, a quanto so, i fisici teorici fanno molto affidamento su quell'insieme di teoria che va sotto il nome di supergravità; al centro di questo approccio è una supersimmetria chiamata cripticamente " la radice quadrata dello spazio tempo", strettamente connessa allo spin della particella: risulta che quark e leptoni hanno uno spin semintero, mentre le particelle "messaggere" (gluoni, fotoni ecc) hanno spin intero (o ne sono prive). La supersimmetria mette in relazione queste due tipologie, e quindi un'operazione supersimmetrica può trasformare una particella con spin in una priva di spin (ovviamente si fa riferimento a operazioni matematiche:non è possibile trasformare realmente una particella con spin in una senza spin). In tal modo gli infiniti sarebbero eliminati.Tuttavia, la supergravità postula l'esistenza di particelle di più di 70 tipi diversi, molte delle quali manco conosciamo.Forse sto benedetto Lhc ci darà qualche risposta.
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Beh, il problema della gravità quantistica è ben più profondo della non rinormalizzabilità (gli infiniti). Quello è stato il primo problema incontrato agli albori.
Il problema fondamentale è che non si sa quantizzare una teoria invariante sotto 4-diffeomorfismi (cioè le trasformazioni di tutte e quattro le coordinate: si può scegliere un sistema di riferimento qualsiasi nello spazio-tempo), perchè è una simmetria talmente ampia che fa perdere di significato qualsiasi cosa.
Ad esempio c'è il problema del tempo: la RG si basa sul fatto che si possano fare trasformazioni qualsiasi delle 4 coordinate, questo implica che si possa scegliere il tempo come si preferisce. Ciò significa che il tempo perde quello status di variabile esterna e diventa una variabile dinamica...
Insomma, un bel casino!