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Originariamente inviato da hibone
per inciso la "fiberglass" che, se la chiamassi vetroresina senza cercare inglesismi frichettoni, sarebbe meno ad effetto ma sicuramente più chiaro, anche se forse non ti sentiresti un gran figo, è isolante...
se ne deduce che la corrente non ha attraversato le fibre di vetro, ma ha percorso la superficie esterna, ad esempio sfruttando l'umidità che si è depositata...
se prendi un filo di rame, e qui ti prego non tirarmi in ballo l'effetto pelle, se non vuoi che muoia dal ridere, le cariche si muoverebbero all'interno del conduttore, dando origine all'effetto joule...
ora, il fatto che i cavi dell'alta tensione portino "centinaia di migliaia di volts", non significa che queste centinaia di migliaia di volts, (130k 220k o 380k) siano applicate ai capi di un singolo filo, che altrimenti vaporizzerebbe in aria, ma sono applicate tra conduttori diversi, in genere terne o multipli di 3...
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Si vede che non ti riesce bene il farti un'idea delle persone con le quali argomenti, diversamente non reputeresti il termine "fiberglass" usato da me un inglesismo frichettone che fà sentire più fighi (sic!), qui di inglesismi orrendamente massacrati che gridano vendetta se ne fà un largo abuso: benchare, overclokkare, Vdrooppare, etc., etc. Poi che la vetroresina (suona meglio?) sia un'isolante penso lo sappiano anche in Papuasia...
Ho semplicemente riportato cosa ne sia rimasto di un'antenna dopo un fulmine, mica elaborato profonde teorie sul come la corrente l'abbia ridotta così (fortunatamente mi occupo d'altro e i problemi dell'elettricità non rientrano tra i miei interessi!). Anche l'uomo della strada guardando i tralicci dell'alta tensione nota che non portano UN SOLO cavo e che quindi il carico viene logicamente sopportato dall'intero fascio di cavi.
Le cose banalmente ovvie credo di saperle, sono quelle difficili che mi intrigano e che mi sforzo di conoscere.