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Baby vandali distruggono una scuola
e si filmano con i telefoni cellulari
Denunciati quattro ragazzini italiani, di età compresa tra i 10 e i 13 anni. Danni per 250 mila euro
di Massimo Lugli
Banchi sfondati, vetri rotti, aule allagate con gli idranti anticendio, pavimenti lordati dalla polvere degli estintori, computer scaraventati dalla finestra, bagni distrutti, scritte sui muri, un distributore automatico di merendine e bevande sfondato a calci.
Uno scenario di devastazione, con danni per 250 mila euro quello della scuola elementare di via Appio Chieregatti, Tor Tre Teste, intitolata a suor Teresa di Calcutta, plesso Sibilla Aleramo. In azione, un quartetto di baby teppisti che si è divertito a filmare tutto coi telefonini ma non ha avuto il tempo di diffonderlo via internet sul solito You tube. I carabinieri hanno acciuffato i quattro mentre stavano ancora riprendendo la scena.
Il più grande, l´unico imputabile, ha 14 anni ed è stato denunciato per danneggiamento aggravato. Due ne hanno 13 e il quarto 10: un bambino. Davanti al maggiore Mauro Conte, che li guardava più allibito che indignato e al maresciallo della stazione di zona, i quattro sono scoppiati in lacrime. Sbalorditi, indignati e preoccupati i genitori, convocati in caserma: famiglie normali, nessun disagio psichico, nessun precedente. Uno dei tanti episodi di "cyber bullismo" alimentati dalla noia e dalla voglia di fare qualcosa da raccontare agli amici. La scuola, probabilmente, resterà parzialmente chiusa anche alla riapertura di settembre e alcune classi saranno trasferite alla media che si trova accanto alla "Sibilla Aleramo".
«Sono venuti almeno quattro volte, la prima è stata la notte del 10 luglio - racconta, sconsolata, la preside Tiziana Santoro che dirige la scuola da un anno - abbiamo sempre fatto denuncia. Dopo la prima irruzione, abbiamo messo al sicuro gran parte dei computer nell´unico locale protetto da una porta blindata.
Non c´è allarme perché questo non è mai stato considerato un istituto a rischio: ci sono solo dieci classi, di cui cinque a tempo pieno, mai avuto problemi di alcun tipo. Questa storia è veramente orrenda, sono senza parole. Se il bambino più piccolo fosse un nostro alunno cercherò un contatto con la famiglia, avvieremo un percorso di recupero e tenteremo di capire il perché di un gesto del genere».
Il quartetto è caduto nella rete dei carabinieri il 23 luglio scorso anche se la notizia è stata resa nota solo ieri. Una ex custode che vive poco distante ha avvertito dei rumori e ha chiamato il 112. Una pattuglia di militari ha scavalcato la recinzione e trovato la porta d´ingresso, chiusa da una semplice serratura, forzata. I militari sono saliti al secondo piano della scuola e hanno sorpreso i giovanissimi teppisti in piena azione.
«Non hanno neanche tentato di scappare - aggiunge il maggiore Conte - erano come imbambolati. All´inizio pensavano di aver fatto una semplice bravata, uno scherzo un po´ pesante poi si sono resi conto della gravità della cosa».
«La prima volta ci hanno chiamato dicendo che c´era una perdita d´acqua - raccontano due dipendenti della scuola, Patrizia Maurini e Simonetta Ciucci - pensavamo che si fosse rotto un tubo e invece siamo rimaste allibite: tutti gli idranti e i rubinetti erano aperti. I bagni erano distrutti, avevano sfondato perfino i lavandini. Da allora la cosa si è ripetuta fino al 23 scorso».
È possibile, secondo i carabinieri, che nel gruppo, almeno nelle "spedizioni" precedenti, ci fossero anche altri ragazzi. Il panorama delle devastazioni è surreale. I teppisti si sono mossi col metodo di una squadra di guastatori: prima il piano inferiore dove le aule sono state vandalizzate una dopo l´altra, gli idranti aperti, il distributore distrutto e depredato.
Poi al piano superiore la rottura sistematica dei vetri, i pochi computer rimasti buttati di sotto, i registri stracciati, i cassetti spaccati, i tavoli sfondati e usati come arieti contro le porte e i sanitari. Sui muri alcune scritte incomprensibili, la firma del "commando". Una vicenda molto simile era accaduta qualche tempo fa a Torino.
Sull´episodio è intervenuta anche Mariastella Gelmini, ministro dell´Istruzione: «Si tratta di una grave ferita per la scuola e per il quartiere. Invito chi dovrà prendere provvedimenti a far in modo che siano i ragazzi a risarcire la scuola, lavorando fino a quando i danni non saranno completamente ripagati».
E sul fenomeno, sempre più inquietante del "cyber bullismo" dove la tecnologia viene usata per filmare gesti di teppismo, il Codici ha ricordato che il 32 per cento delle segnalazioni allo sportello sul bullismo riguardano vicende di questo tipo. «Un fenomeno sempre più in crescita e che merita l´attenzione di educatori e istituzioni - dice il segretario nazionale, Ivano Giacomelli - È necessario avviare delle azioni educative all´uso consapevole dei nuovi media».
http://roma.repubblica.it/multimedia/home/2614844/1/2
Io voglio vedere i genitori RIPAGARE TUTTO, fino all'ultimo Euro.
LuVi