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Originariamente inviato da JohanRiebert
Quello sulla condivisione ed il p2p è uno di quei dilemmi morali, e non, ai quali è difficile venirci a capo.
A mio parere alla base c'è il modo in cui ogni artista interpreta l'arte.
Cosi come in passato ci sono artisti che si fanno pagare, ed altri che si accontentano di far rientrare solo i costi di produzione poichè appagati dal giudizio, si spera positivo, di chi ne ammira il lavoro.
Avrò una visione eccessivamente romantica, ma vedo il p2p come una giusta risposta alla commercializzazione estrema di ogni tipo di forma artistica.
Ritengo non sia giusto far aumentare a dismisura il volume d'affari di determinate aziende, tra l'altro sempre le stesse, in quanto non danno la possibilità alle emergenti di inserirsi in un mercato fatto da major e case di produzione già in accordo tra loro.
Hanno semplicemente trovato un modo per aggirare l'antitrust, il p2p invece cerca di ribilanciare gli equilibri.
Andate a parlare con tutti quei musicisti, attori, registi e scrittori di gran talento che si vedono sbattere porte in faccia per via della poca commercialità dei loro prodotti e vedete cosa ne pensano riguardo ai furti ed al p2p.
Quando cinema e musica sono nati i loro introiti derivavano dalle vendite dei diritti a cinema e radio; la commercializzazione per il privato è avvenuta in un secondo momento, ma anche prima di tale avvenimento le aziende godevano di ottima salute!
Quindi non ritengo necessario il pagamento di un'opera se già ho speso soldi per vederla al cinema.
Ho già pagato per il lavoro dell'artista, basta cosi.
Questo mio discorso non è per screditare il lavoro di tanti artisti, è il contrario...
Sono sicuro che molti di loro non vorrebbero nemmeno essere pagati, gli basta l'appagamento, noi invece paghiamo l'azienda che commercializza quel prodotto, a scapito di artista e consumatore, ossia le due principali parti in gioco.
Il p2p è una giusta risposta ad un sempre più frenetico e folle mercato che corre a ritmi e costi troppo sopra la media, oltre a rappresentare l'ultimo baluardo a difesa della libertà di espressione che ci viene negata al di fuori della rete.
Io i soldi per l'arte me li faccio uscire ogni mese, ma nel prossimo, e spero non ce ne sia bisogno, li farò uscire per aiutare i ragazzi dello staff di colombo.
In questi momenti c'è bisogno che noi della rete ci uniamo, c'è bisogno di solidarietà; sarei disposto a scrivere il mio nome, cognome ed indirizzo alla gdf con un bel messaggio: si, anche io scarico illegalmente...proprio come te!
Se solo lo facessimo tutti però...
Difendiamo la rete, l'ultimo baluardo alla difesa della democrazia.
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Ma quella di far fruire alla gente liberamente il proprio lavoro è una decisione che deve prendere l'artista stesso, non puoi prenderla tu al suo posto.
Se a uno piace far musica per il gusto di farlo, ed è realizzato semplicemente quando gli altri la apprezzano, permetterà di scaricarla liberamente.
Ma se uno lo prende come un lavoro, e non solo una passione, è giusto che voglia avere un ritorno economico.
Anche tu puoi metterti, che ne so, a riparare gratuitamente le auto, se ti piace farlo, ma non puoi pretendere che tutti i carrozzieri o i meccanici facciano lo stesso. Anche se lavorare sulle macchine o sui motori è la loro passione.