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Old 23-07-2008, 08:15   #6
Phoenix68
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Non penso sia questo il caso, tenendo conto che era una decisione già "annunciata" ma vorrei ricordare che spesso e volentieri l' Italia si è vista penalizzata da decisioni della comunità europea (si potrebbe già tornare al periodo del M.E.C.),e spesso si è sostenuto che il non avere un ministro degli esteri valido e dei rappresentanti capaci portava solo problemi (vedi latte, olio etc.)
Proprio in questi giorni c'è in corso un'aspra diatriba per una serie di decisioni riguardanti i prodotti agricoli, ed a detta del Sole 24Ore il problema è decisamente grosso.
"E' importante che il Commissario europeo all'Agricoltura Mariann Fischer-Boel abbia dichiarato che riso, arance e zucchero non debbano essere inclusi nella lista dei prodotti tropicali. Sono settimane che mi sto battendo per questo. Ma vorrei far sapere al Commissario che non mi sono per niente tranquillizzato. Ai nostri agricoltori non bastano le parole. Di promesse in passato ne hanno avute fin troppe. Aspettiamo di vedere i fatti. Adesso pretendiamo che nell'elenco non ci siano neanche i pomodori, le patate e altre colture ortofrutticole mediterranee, nonché i fiori recisi, prodotti questi che rischierebbero di essere spazzati via dall'invasione di prodotti provenienti dall'estero". Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta così le dichiarazioni del Commissario europeo all'agricoltura pronunciate alla vigilia del Consiglio Ue straordinario di domani a Bruxelles, in vista della ministeriale Wto che si terrà a Ginevra del prossimo 21 luglio.
"Se nella lista prodotti tropicali a dazio zero venissero inseriti riso, arance, pomodori e patate, vorrebbe dire che sparirebbero le risaie dalla Pianura Padana e anche le altre produzioni – aggiunge il Ministro -. Se passasse l'ultimo documento all'Organizzazione mondiale del commercio significherebbe aprire in maniera indiscriminata alla globalizzazione e non riconoscere più il lavoro di tutti quegli agricoltori che hanno fatto grande la produzione italiana. Dobbiamo difendere l'identità del territorio e le nostre produzioni. Stiamo lavorando con decisione in sede di WTO. Confido che la posizione espressa oggi dal Commissario Boel trovi ampia condivisione".
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