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Old 17-07-2008, 16:21   #1784
lucio68
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Valutiamo insieme tutti i colpi di mercato

gio lug 17 07:52

Ciao a tutti...

Ho già detto ieri che secondo me Ronaldinho è il colpo dell'anno. E basta vedere l'impatto mediatico di questo trasferimento per capire quanto il Milan sia tornato sulla bocca di tutti a livello mondiale, nonostante il mancato aggancio alla Champions League e il brodino europeo rappresentato dalla Uefa. Oggi tutti i siti mondiali riportano in prima pagina la foto di Ronaldinho sorridente a Milanello, e a breve sarà pubblicata ovunque la fotogallery della sua presentazione a San Siro.

Con questo acquisto il Milan ricomincia da squadra campione del mondo.

Ma questo, almeno per ora, è stato soprattutto il mercato degli affari presunti: di Cristiano Ronaldo, Lampard, Eto'o, Adebayor, Robinho, Van der Vaart che dovevano partire e che invece a quanto pare non andranno da nessuna parte. Sono stati tutti ceduti a peso d'oro e a più riprese, ma alla fine solo a parole: emblematico il caso di Van Der Vaart che, annunciato con grande enfasi dai giornali sportivi spagnoli come l'acquisto più importante del Real Madrid, si è presentato al ritiro dell'Amburgo rispondendo ai giornalisti... "strano, io non ne so niente".

Qui in redazione abbiamo messo nero su bianco, non necessariamente in ordine di importanza, alcuni dei passaggi che secondo noi meritano di essere sottolineati: se abbiamo dimenticato qualcosa, o se secondo voi ci sono altre voci importanti potete aggiungerle tra i vostri commenti.

Ronaldinho (Milan) - non è il caso di aggiungere altro. Un'operazione che è già un successo sotto l'aspetto della comunicazione e dell'impatto. Se il giocatore si dimostra appena un pochino motivato e desideroso di non sfigurare vicino a Kakà e a Pato, i tifosi del Milan si divertiranno.

Mourinho (Inter) - indipendentemente da come è stato scaricato Mancini, Mourinho è un grandissimo acquisto. Ha dimostrato di saper reggere la scena, anzi... di poterla gestire a proprio piacimento. I suoi primi messaggi (‘chi arriva in ritardo può starsene a casa, tanto non gioca') sono piaciuti molto ai tifosi interisti che chiedono anche un po' di ordine e di disciplina alla comunque pazza Inter.

Amauri (Juventus) - la Juventus ha perfezionato un passaggio importantissimo, forse erroneamente passato sotto silenzio a causa del lungo infortunio che lo ha condizionato nel corso dell'ultima stagione e anche perché era un trasferimento ormai da tempo dato per scontato. Ma è uno dei colpi più importanti dell'anno.

Poulsen (Juventus) - un sergente di ferro, un uomo di grande carattere e personalità che non hanno acquistato per operazioni di simpatia. Se il danese fa il suo lavoro la Juve ha molto più peso a centrocampo e una sana cattiveria che può fare comodo.

Denis (Napoli) - l'argentino con 37 gol in due stagioni all'Indipendiente è qualcosa di più di un buon attaccante. Con Lavezzi può costituire una coppia offensiva davvero letale e assortita in modo splendido. E non ci si venga a dire che in Sudamerica segnano tutti, quello argentino è un campionato di difficoltà e intensità mostruosa. Con difese che piuttosto che farti passare ti abbattono a fucilate.

Flamini (Milan) - rischia di passare in silenzio un ottimo colpo del Milan. Se ci si pensa un acquisto così a parametro zero è davvero una grandissima operazione.

Mancini (Inter) - niente fuochi d'artificio inutili nel mercato dell'Inter. Forse Mourinho ha portato anche un po' di programmazione: tant'è che il tecnico ha chiesto e voluto Mancini che resta uno degli esterni più forti del campionato.

Riise (Roma) - è un giocatore esperto, potente, molto aggressivo e dotato di un carattere di non facile gestione ma di straordinaria potenzialità. E' un terzino che ama attaccare, forse anche troppo per i delicati equilibri del calcio italiano. Ma se c'è una squadra dove può trovarsi a suo agio è la Roma di Spalletti.

Gilardino (Fiorentina) - certamente le ultime stagioni con il Milan non hanno incrementato quello che è il valore di un passaggio comunque significativo. A Firenze Gilardino può eliminare un po' delle tossine e pressioni che ha subito a Milano e riacquisire la consapevolezza del giocatore decisivo che aveva a Parma.

Vargas (Fiorentina) - la potenza che abbiamo ammirato in lui a Catania è il primo motivo per cui Prandelli lo ha voluto a Firenze. Tutte interessanti e sostenibili le operazioni dei viola, molto mirate ed equilibrate. Una squadra che non si è fatta travolgere dall'entusiasmo della Champions League e ha (giustamente) deciso di proseguire il suo successo senza eccessi ed ebbrezze.
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Ciao Leo, vivrai per sempre nei nostri cuori. 13 novembre 2008: da oggi in cielo brilla una nuova stella.
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