Andare o restare?
Vi pongo il mio quesito... lo pongo a voi nella speranza che vedendo la strada che avrebbe percorso ognuno di voi... io possa trovare la mia.
In un periodo di particolare "angoscia" e "tristezza" conobbi tempo addietro una ragazza... nemmeno qui a dire le tipiche cose da ragazzo innamorato... era bellissima... era intelligentissima... era spiritosissima... tutto bello, tutto super perfetto... non ho mai avuto problemi a relazionarmi con la gente, con le ragazze ma lei era speciale... e dopo poco tempo... decidemmo di stare insieme.
Tutto andava per il verso giusto, le giornate sembravano aver acquistato un nuovo colore... innamoratissimi... ambedue apparentemente coscienti di ciò che significa vivere insieme... sacrificarsi un po per l'altro sempre, cercare la felicità dell'altro, aspettarsi di ottenere in cambio la stessa cosa...
... la favola durò per un po ... e ci sentimmo così tanto maturi da guardarci in faccia e dirci ... si, non siamo "grandissimi" ma nemmeno due bambini... sposiamoci. Ci sentivamo convinti... si, è replicabile... era passato relativamente poco tempo dal nostro incontro... ma quando una persona è pronta lo si percepisce a pelle (forse)... morale della favola... prendemmo questa strada.
Strada che però presentò le prime salite ancora prima di arrivare al fatidico si. Salite non dettate dalle tipiche difficoltà che può presentare un matrimonio quando dall'emergere di incomprensioni via via sempre più grandi. Via via sempre meno "digeribili"...
... fino a che ... pochi mesì prima del si... il nodo giunse al pettine e la bolla scoppiò.
La discussione fu molto semplice e chiara tra me e lei... "O cambi, o ciao!" ... e non perchè io fossi crudo o senza sentimenti ... ma perchè la situazione (non voglio "dettagliare" più di tanto) era davvero ai limiti dell'esasperazione...
... fra pianti e preghiere ... mi fu fatta la promessa. "Cambierò... hai ragione, ho davvero capito che ho fatto male... mi dispiace da morire... provo vergogna di me stessa... cambierò".
Sorrisi e accettai... e si andò avanti... fu detto il si... e passò del tempo... non molto... non tantissimo... ma nemmeno poco.
Il tempo passò... ma passò anche lo spavento... e quant'è vero che il lupo perde il pelo ma non il vizio i nodi tornarono al pettine. Ma questa volta la cosa era diversa... c'era il cerchietto al dito.
Scoppiai... per una seconda volta... ottenni le mie promesse per la seconda volta... ottenni i miei pochissimi mesi di buona volontà... e poi ancora a capo...
... ora ... siamo alla terza esplosione. Ho ancora una volta le stesse promesse. Ho due famiglie che hanno creduto in questo "noi"... e soprattutto una (la mia) che ha creduto in me... ma... non ho più fiducia... ed una incredibile voglia di scappare dalla sensazione di vuoto che mi si è generata attorno... a cercare me stesso che si è perso insieme alla mia felicità e alla mia identità.
C'è chi mi dice... che esiste un Dio che non vuole... chi mi dice... che la vita è sempre una salita... chi mi dice... che non sono mai rose... chi mi dice... stai attento... che cerchi? va sempre così...
Ma alla fine mi chiedo... che devo fare? Andare via e cercare ciò che non ho o accettare e restare tenendo ciò che non va?
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