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Originariamente inviato da Eddie666
il fatto è che la tendenza è quella ad aumentare le dimensioni
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Vero, in effetti il nostro problema ora è quello. Oltre, ovviamente, a riempirci in generale di apparecchi elettrici ed elettronici di ogni sorta.
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Originariamente inviato da blackshard
Questa specie di neo-positivismo secondo me è frutto di paraocchi grandi così. Solo perchè a te non ti toccano catastrofi naturali come inondazioni ed uragani pensi che tutto vada bene. Vedrai che se si continua con questo andazzo gli uragani e le inondazioni verranno a fare visita anche a noi.
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Vediamo le cose nella loro ottica, però. Le inondazioni, gli uragani, ci sono sempre stati. Se c'è stato un aumento di numero (cosa comunque discutibile: è aumentata di parecchio anche la capacità di
rilevare questi fenomeni) non è comunque tale da far pensare il mondo finirà in pochi anni.
Aumentano le vittime, però. Certo, ma del resto viviamo in formicai.
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Originariamente inviato da blackshard
Per vivere oggi bisognerebbe rinunciare a parte delle cose che abbiamo e che di questo passo non avremo più fra pochi anni.
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Curioso. Affermi che non hai le competenze per proporre una soluzione, ma sai di certo che dobbiamo "rinunciare a parte delle cose che abbiamo".
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Originariamente inviato da blackshard
Già dogma catastrofico.
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Penso anche io che il catastrofismo sia molto di moda. Voglio dire, devo ammettere che talvolta può avere un effetto positivo sulla popolazione, ma è un modo di agire che non piace per nulla, perché sostanzialmente diffonde ignoranza. Il film con cui Al Gore ha vinto un Oscar e pure un Nobel è un classico esempio di catastrofismo. Pensare che l'attuale industria del trifluoruro di azoto sia una grave ed immediata minaccia per la nostra vita è altrettanto catastrofica.
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Originariamente inviato da zappy
falso. ci vanno dentro tonnellate di roba riciclabilissima ma che per interesse economico (incentivi CIP6) "fa più comodo" bruciare. E non è affatto "energia ricavata gratuitamente", ma a costo di livelli di emissioni molto elevate.
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L'alternativa, ripeto, è di mettere tutto sotto uno strato di terra. Io preferisco ricavarci energia.
In ogni caso, se si tratta di roba da riciclare, è un errore, oppure una necessità dettata dal fatto che l'industria del riciclaggio non è abbastanza forte. Ad esempio, il prossimo termovalorizzatore di Acerra dovrà, giocoforza, bruciare anche materiale riciclabile, in attesa che il riciclaggio in Campania migliori.
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tanto l'astuccio di cartone che il tubetto sono riciclabili
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L'astuccio viene riciclato con la carta, e non viene bruciato. Il tubetto, dipende: non tutti sono indicati come riciclabili. Ad esempio, il tappo è di nylon si può riciclare, ma il corpo spesso no (quello metallico della Kraft sì, ma quello di plastica della Calvé no: col calore degenera).