Discussione: Cielo
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Old 07-06-2008, 15:34   #5
angelodn
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che poi è una questione di Etica!

riporto un interessante intervento, molto illuminante:

Tanto Renaut quanto Larmore giungono, ciascuno a suo modo, a conclusioni interessanti riguardo ad alcuni aspetti centrali dell’etica. La struttura “io mi” di Renaut, facendo coincidere l’etica con l’impegno degli agenti nei suoi confronti, appare efficace quando ci si pone il problema del perché essa è in grado di motivare; l’ipotesi tracciata da Larmore, da parte sua, rifacendosi a una nozione di normatività che va presupposta, fornisce una risposta forte a proposito dell’oggettività dell’etica. Detto questo, Larmore sembrerebbe tuttavia spingere la propria tesi circa questa oggettività troppo avanti. Se infatti quanto egli sostiene sulla normatività delle ragioni si mostra plausibile quando si tratta di spiegare, ad esempio, il fatto che un individuo che ragiona deve seguire i principi fondamentali della logica, “necessari per spiegare come, alla luce della sua prospettiva particolare, una credenza o un desiderio avrebbe potuto fornirgli una ragione per pensare o agire come ha fatto”, una volta che si passi al piano dell’etica in senso stretto, l’appello a una “razionalità universale” si fa più incerto. Da una parte, la moralità, per poter essere detta tale, sembrerebbe dover ammettere un tipo di autonomia ben più forte della semplice sottomissione del soggetto morale a ragioni indipendenti da lui o da lei – un’autonomia , tra l’altro, che non necessita di venire difesa esclusivamente da una prospettiva kantiana, come fa Renaut. Dall’altra, anche ammettendo che la normatività dell’etica trascenda la psicologia degli individui, non sembra però che questa normatività possa spingersi al di là della contingenza particolare in cui si realizza, per godere del tipo di oggettività promessa dal “platonismo ammorbidito” di Larmore. Un platonismo che, in verità, di ammorbidito sembra avere ben poco, ma che, al contrario, risulta molto più simile a quel “platonismo sfrenato” criticato da John McDowell. Il quale parla anch’egli di “spazio delle ragioni”, ma guardandosi bene dall’accogliere il carico ontologico che invece grava la normatività come viene concepita da Larmore.
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ciaoooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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