Se Google vuole fare un mega-database di informazioni a scopo epidemiologico, ben venga. Non è la prima iniziativa e non sarà l'ultima.
Se vuole veramente mettere in linea le cartelle cliniche dei pazienti, dovrebbe però spiegare come farà a garantire il principio (sancito dall Unione Europea, vedi Article 29 Data Protection Working Party - Feb 2007), per cui il cittadino-paziente regola gli accessi ai propri dati sanitari (dunque sensibili).
Vedo due alternative:
a) Google metterà in piedi una struttura PKI dotata atta a garantire una strong-authentication sull'accesso, ed al cittadino verranno forniti idonei strumenti per autorizzare volta per volta l'accesso (smart-card, lettori di dati biometrici, ecc.) - ma chi paga?
b) Si farà una sperimentazione e poi non se ne farà più nulla
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