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Originariamente inviato da cdimauro
Concordo in toto. Anche se di Python s'è visto poco, s'è parlato di tanta roba interessante che, comunque, vi gravita attorno e che mi ha permesso di prender visione di alcune interessanti realtà che conoscevo poco o per nulla.
Perché è vero che il linguaggio è molto importante, ma anche la "cassetta degli attrezzi" lo è, se non di più alcune volte.
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La tua ultima frase in particolare la sottoscrivo in toto
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Illuminanti sono stati i talk di Bajo (su debug & resource-leak),
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che purtroppo non ho visto

ma mi rifarò col webcast)
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Hettinger (overview di Python 3.0, ma soprattutto gli "internals" degli oggetti più usati), Fitzpatrick, e Coni (su PyPy, che promette molto bene).
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Sono stati molto interessanti perchè da una parte hanno fatto chiarezza (Python 3.0), dall'altra perchè trattano tematiche forse un po' troppo sottovalutate.
PyPy speriamo decolli.
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Speriamo che la location rimanga la stessa anche per gli anni successivi (magari adoperando sale più grandi), e che arrivi altra gente "di spessore", come lo è stato quest'anno (la qualità del talk è stata mediamente molto elevata). Ovviamente sentir parlare Guido sarebbe un must. 
Bellissima esperienza, non c'è che dire. Alla prossima, Jacopo.
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Guido Van Rossum (il creatore di Python, per i profani) era la guest star di cui si vociferava nel 2007 per il 2008.
Forse dopo i numeri di quest'anno, potrebbe essere davvero concreta la sua presenza.
Ci speriamo tutti
Un altro aspetto che mi piace davvero di queste conferenze è che il livello sì è alto (degli speaker e del pubblico...io abbassavo la media chiaramente

), ma le competenze sviluppate sono frutto soprattutto di un grosso bagaglio di esperienza acquisito sul campo e chi è ascolta è in grado di capire per davvero se tot tecnologia può essere utilizzata per i propri scopi o no, perchè chi parla la usa in situazioni in cui la produttività è l'obiettivo principale.
Tutte cose che mancano spesso nei poli accademici e che spiegano il perchè vi è una così grossa difficoltà per chi esce dall'università nel capire e nel sapere che cosa gli venga richiesto e in che modalità. (fatto patti saldi che la teoria e la forma mentis restano importanti)